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Ciclismo

Giro d’Italia 2015: Domenico Pozzovivo, mostro di regolarità in cerca di gloria

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Ottavo nel 2012, decimo nel 2013, quinto lo scorso anno. In mezzo, un sesto posto alla Vuelta di Spagna 2013 e due piazzamenti consecutivi nella Top 10 alla Liegi-Bastogne-Liegi. Freddi ma efficaci, i numeri al solito spiegano più di qualunque altra cosa perché Domenico Pozzovivo è legittimamente uno degli uomini più attesi alla partenza dell’imminente Giro d’Italia 2015, esclusi naturalmente i quattro moschettieri teoricamente favoriti dal pronostico della vigilia (Contador, Uran, Aru, Porte).

Alla lista precedente, inoltre, mancavano il successo ad aprile nel tappone del Giro del Trentino e in un’altra giornata impegnativa del Giro di Catalogna, corsa poi conclusa al terzo posto dallo scalatore lucano dietro soltanto a Porte e Valverde. Se cercate un fuoriclasse non bussate alla sua porta, ma lo scricciolo di Montalbano Jonico (provincia di Matera) si è dimostrato negli ultimi anni un assoluto mostro di regolarità, con svariati risultati prestigiosi conquistati in tutta Europa e con quella clamorosa vittoria sfiorata alla Doyenne un anno fa. Dietro i due grandi fenomeni attuali delle corse a tappe, Nibali ed Aru, di fatto, c’è lui e Pozzovivo si presenta al via della Corsa Rosa con il chiaro intento di confermarlo. Sopravanzare in classifica il giovane sardo dell’Astana, in effetti, appare difficile, ma non impossibile. Per il 32enne, riuscirvi rappresenterebbe un risultato maiuscolo e, soprattutto, significherebbe probabilmente il podio, l’obiettivo nemmeno tanto nascosto che coronerebbe una carriera di sacrifici e rincorse partite da una delle regioni meno sviluppate a livello sportivo nel panorama italiano.

Dalla Basilicata al podio di Milano la strada passa per i 3.481 chilometri del Giro 2015 e, in particolare, per i sei arrivi in salita previsti: Abetone, Campitello Matese, Madonna di Campiglio, Aprica, Cervinia e Sestriere, con il Mortirolo e il Colle delle Finestre ad ergersi come probabili giudici supremi della corsa e del destino di Pozzovivo. Lo scorso anno, il grimpeur dell’AG2R (squadra, a proposito, di tutto rispetto e con gregari di livello) a più riprese a fare la differenza sulle rampe più dure ma senza cavare un ragno dal buco, pur restando sempre tra i migliori. Difficile dire se una stagione in più sulle spalle possa o meno fare la differenza, quel che sembra certo sarà la presenza del lucano nel gruppo di testa ogniqualvolta le pendenze si faranno proibitive. Resterà outsider o diventerà big?

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daniele.pansardi@oasport.it

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