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Ciclismo

Ciclismo femminile: l’Italia esce dal “Binda” tra certezze e giovani di qualità

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Un caldo sole primaverile che si specchiava nelle acque del lago Maggiore ha fatto da cornice alla tappa italiana di Coppa del Mondo, col trofeo Binda-comune di Cittiglio capace ancora una volta di radunare tutte le migliori atlete a livello globale sulle strade del Varesotto, con la regia della Cycling Sport Promotion.

Tra le salite della Grantola e di Orino, la corsa è stata per lunghi tratti controllata dalle atlete della Boels-Dolmans e della Rabo-Liv: Lizzie Armitstead e l’iridata Pauline Ferrand-Prèvot erano le favorite d’obbligo e infatti hanno concluso al primo e al secondo posto. L’Italia, tuttavia, non ha certo rivestito un ruolo da spettatore. Ancora una volta Elisa Longo Borghini ha chiuso con le migliori, sulle stesse strade che le regalarono un successo meraviglioso, seppur sotto condizioni prettamente invernali, nel 2013: la ventitreenne di Ornavasso c’è sempre quando la corsa diventa dura e il quarto posto di ieri è un risultato che ne testimonia l’assoluta regolarità ad alti livelli. Il suo unico limite è molto simile a quello di Vincenzo Nibali: in caso di sprint ristretto, difficilmente la piemontese riesce ad avere ragione delle rivali, così anche ieri, nel plotoncino di sei al comando, non ha potuto competere in volata con le tre ragazze che hanno occupato il podio (terza l’olandese Anna Van der Breggen). Ma va bene così: Elisa è un talento purissimo e siamo convinti che sarà protagonista anche nel Grande Nord.

Se Simona Frapporti si era generosamente proposta all’attacco in prima battuta, altre azzurre hanno disputato una buona gara chiudendo nel primo gruppo inseguitore, arrivato a 1’31”: nona la veloce Elena Cecchini, quattordicesima Valentina Scandolara, diciottesima Giorgia Bronzini, diciannovesima Rossella Ratto, ventisettesima Lara Vieceli e ventottesima una Francesca Cauz che, dopo una stagione d’appannamento, sembra poter essere restituita all’élite del ciclismo globale soprattutto su percorsi ancora più duri.

Segnali ancora più positivi per l’Italia arrivano dal “Trofeo da Moreno”, gara internazionale juniores disputata al mattino su un percorso ritagliato da quello del Binda. Abituatevi a questi nomi: Sofia Bertizzolo e Sofia Beggin. Entrambe venete, entrambe del 1997, entrambe in forza alla Breganze-Millenium diretta dall’ex professionista Davide Casarotto. Le ricordiamo tagliare il traguardo del campionato nazionale a Varese mano nella mano, in prima e seconda posizione: poi la Bertizzolo ha vinto l’oro europeo e l’argento mondiale, la Beggin ha invece incassato un oro e un argento alle Olimpiadi Giovanili della scorsa estate, trionfando nella gara a coppie femminile con Chiara Teocchi, potenziale campionessa dell’offroad.
Ieri, ancora una volta hanno fatto loro la corsa e, nonostante la forte concorrenza straniera (delle francesi in modo particolare), la Bertizzolo ha potuto alzare le braccia al cielo con una lunghissima volata, dopo aver tentato un’azione da finisseur, e la Beggin ha chiuso al terzo posto. Sofia&Sofia, continuate a stupirci. 

foto: F. Ghilardi/Twitter

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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