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Atletica, Europei 2015: poker Lavillenie, bis Maslák

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La terza giornata dei Campionati Europei indoor 2015 di atletica leggera ha regalato all’Italia la sua prima medaglia, grazie all’argento di Alessia Trost nel salto in alto (clicca qui per saperne di più). Ma le altre prove che si sono tenute in giornata a Praga (Repubblica Ceca) hanno regalato a loro volta emozioni importanti.

FINALI

La finale più attesa era certamente quella del salto con l’asta, con il grande Renaud Lavillenie che è riuscito a centrare un quarto oro consecutivo in questa manifestazione. Il campione olimpico francese ha vinto la gara con due soli salti a 5.75 metri ed a 5.90 metri. Successivamente, ha stabilito il nuovo primato dei campionati, nonché la miglior prestazione mondiale dell’anno, superando la misura di 6.04 metri al secondo tentativo. Infine, non è riuscito nell’impresa di migliorare il suo record del mondo, sbagliando tre volte a quota 6.17 metri. Molto bravo nella prova odierna anche il russo Aleksandr Gripich, che ha realizzato il suo primato personale a 5.85 metri. Stessa misura, ma al secondo tentativo, per il polacco Piotr Lisek, che ottiene il bronzo.

Un altro record dei campionati è arrivato dalla finale dei 400 metri maschili, dove il ceco Pavel Maslák ha conservato il suo titolo per la gioia del pubblico praghese. In 45″33, l’idolo locale ha dominato la prova dall’inizio alla fine, battendo nettamente Dylan Borlée (46″25), l’ultimo prodotto della famiglia belga, ed il polacco Rafał Omelko (46″26), entrambi al primato personale. Matteo Galvan ha terminato la gara in sesta posizione con il crono di 46″87.

Stesso primato dei campionati anche per il keniota naturalizzato turco Ali Kaya, che ha dominato la gara più lunga del programma maschile, i 3000 metri. Con il tempo di 7’38″42, Kaya ha lasciato ai suoi avversari solamente la possibilità di lottare per l’argento, che è andato al britannico Lee Emanuel (7’44″48, nuovo record personale). Medaglia di bronzo per il sorprendente norvegese Henrik Ingebritsen, generalmente abituato a correre i 1500 metri, che ha saputo gestire alla perfezione la nuova distanza, ottenendo un nuovo record nazionale in 7’45″54.

Nella prova del salto in lungo femminile, la serba Ivana Španović si è laureata campionessa continentale grazie ad uno splendido balzo a 6.98 metri, in occasione del suo terzo tentativo: una misura che migliora anche il suo record nazionale serbo. Ottima gara anche alle spalle di Španović, con la tedesca Sosthene Taroum Moguenara che si è classificata seconda (6.83 metri), mentre la rumena Florentina Marincu ha stabilito il nuovo record europeo junior per ottenere il bronzo a 6.79 metri. Solamente quinta la campionessa europea all’aperto, la francese Éloyse Lesueur (6.73), alle prese con qualche problema fisico che ha messo in dubbio la sua partecipazione fino all’ultimo.

Nei 3000 metri femminili, la russa Jelena Kolobkina ha conquistato il titolo della gara che la vedeva favorita, in quanto miglior atleta europea dell’anno. Grazie ad una netta progressione negli ultimi due giri, la ventiquattrenne ha tagliato il traguardo davanti a tutte con il tempo di 8’47″62, respingendo gli attacchi della bielorussa Sviatlana Kudzelich (8’48″02, nuovo record personale). A dettare il ritmo in precedenza era stata l’olandese Maureen Koster, che nonostante il cedimento finale è riuscita a mantenere la terza posizione (8’51″64). L’azzurra Giulia Viola ha chiuso al settimo posto in 8’59″04, mentre va segnalato il nuovo record nazionale finlandese firmato Sandra Eriksson (quinta in 8’54″06).

Nel getto del peso, l’ungherese Anita Márton ha stabilito il nuovo record nazionale magiaro con un lancio a 19.23 metri, sinonimo di medaglia d’oro. Niente da fare per la favorita bielorussa Yulia Leantsiuk, che si è fermata ad una misura di 18.60 metri, che le è valsa comunque l’argento. Il podio è completato dalla bulgara Radoslava Mavrodieva (17.83).

I 400 metri femminili hanno visto il successo dell’ex dopata Nataliya Pyhyda. L’ucraina ha condotto la prova sin dall’inizio, chiudendo in 51″96 davanti alla spagnola Indira Terrero (52″63) ed alla britannica Seren Bundy-Davies (52″64), in una corsa caratterizzata da diversi contatti. Brava anche la slovacca Iveta Putalová, capace di stabilire il nuovo primato nazionale in 52″84, fermandosi ad un passo dal podio.

Il salto triplo maschile ha premiato il portoghese Nelson Évora, campione olimpico a Pechino 2008 ma mai campione europeo prima d’oggi. Il lusitano ha ottenuto una misura di 17.21 metri all’ultimo tentativo, quando era già certo del titolo. Alle sue spalle, lo spagnolo Pablo Torrijos ha realizzato il nuovo primato nazionale iberico con un balzo a 17.04 metri, mentre il podio è stato completato dall’esperto rumeno Marian Oprea (16.91 metri).

SEMIFINALI

Negli 800 metri femminili, la campionessa in carica Nataliya Lupu (Ucraina) si è garantita un posto in finale vincendo la seconda semifinale in 2’08″15 davanti alla polacca Joanna Józwik ed alla russa Ekaterina Poistogova. Molto più veloce la heat precedente, con la svizzera Selina Büchel che si è imposta in 2’01″92, precedendo la russa Anastasija Bazdyreva e la giovane islandese Anita Hinkriksdóttir.

Nelle tre semifinali maschili, passavano invece solamente i primi due di ogni heat. In quella d’esordio, il britannico Guy Learmonth (1’50″50) ha bruciato nel finale l’irlandese Mark English, mentre nella terza il favorito polacco Marcin Lewandowski (1’50″10) ha superato il tedesco Robin Schembera (1’51″07). I tempi più veloci si sono però registrati nella seconda semifinale, dove l’olandese Thijmen Kupers ha imposto un ritmo altissimo, passando come secondo alle spalle dello svedese Andreas Almgren (1’47″24). Eliminato lo spagnolo Kevin López.

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Immagine: Renaud Lavillenie (pagina Facebook)

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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