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Sci di fondo – Mondiali 2015, Norvegia vs Svezia nella staffetta. L’Italia cerca spazio con Pellegrino

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Norvegia contro Svezia, ci risiamo. La staffetta 4×10 maschile riproporrà per l’ennesima volta il duello tra le due grandi rivali dello sci di fondo in una delle gare più attese dei Mondiali di Falun. Da una parte, i campioni mondiali delle ultime sette edizioni, dall’altra i campioni olimpici di Vancouver e Sochi. La lotta per l’oro sembrerebbe quindi chiusa alle due nazioni scandinave, per una sfida imperdibile e quantomai aperta vista la rassegna iridata vissuta tra alti e bassi ambedue le parti. Il medagliere dice due ori a uno per la Norvegia maschile al momento, ma i padroni di casa vorranno pareggiare i conti ad ogni costo.

La formazione è di quelle stellari: Daniel Richardsson e il campione del mondo della 15km Johan Olsson per le due frazioni in classico, Marcus Hellner e Calle Halfvarsson in tecnica libera con il secondo come ultimo baluardo. Non che i ‘vicini di casa’ norvegesi schierino quattro uomini qualunque: Niklas Dyrhaug e il giovane ma già talentuoso Didrik Tønseth in alternato, il bronzo della 15km Anders Gløersen e l’insostituibile Petter Northug a skating. Nessuna sorpresa insomma, ma tra questi utlimi spicca inevitabilmente ancora l’assenza di Sundby, il cui Mondiale si è trasformato in un calvario a causa di un’infiammazione alle vie respiratorie. Da seguire con particolare attenzione il duello tra il nuovo che avanza, Tønseth, e il fuoriclasse evergreen, Olsson, anche se come di consueto a decidere la contesa saranno probabilmente i segmenti in tecnica libera. Nel 2013, in Val di Fiemme, il duello si protrasse alla volata dove Northug ebbe vita facile su Halfvarsson, per cui la Svezia difficilmente potrà permettersi di trascinare l’oro della sprint fino al rettilineo finale.

L’unica che potrebbe intromettersi nel discorso per l’oro è l’onnipresente Russia, con il trionfatore dello skiathlon Maxim Vylegzhanin in prima frazione, seguito da Alexander Bessmertynkh e, a skating, Alexander Legkov e Evgeniy Belov. Sulla carta, nessun’altra nazionale sembrerebbe avere il potenziale a disposizione per strappare una medaglia alle tre big dello sci di fondo mondiale, ma le sorprese al solito possono essere dietro l’angolo e potrebbero essere rappresentate soprattutto da Francia e Finlandia. I transalpini, inaspettatamente argento a Sochi, schierano i tre moschiettieri Jean-Marc Gaillard, Maurice Manificat (classico) e Robin Duvillard e il volto nuovo del fondo d’Oltralpe, il classe ’92 Adrien Backscheider. Dal canto loro, i finlandesi proveranno a forzare l’andatura con due alternisti puri come Sami Jauhojaervi e Iivo Niskanen, mentre a skating ci saranno Matti Heikkinen e Ville Nousiainen.

L’Italia, rispetto ad un anno fa, è costretta a rivoluzionare il proprio quartetto a causa della decisione di Giorgio Di Centa di non entrare nei discorsi staffetta e per la scarsa condizione fisica di David Hofer fin da inizio stagione. Al lancio e in chiusura, dunque, ci saranno il presente e il futuro del movimento italiano, Francesco De Fabiani e Federico Pellegrino. E se il primo era pressoché scontato, non lo era il tre volte vincitore in stagione, ma lo staff ha dovuto fare di necessità virtù, scegliendo il valdostano nonostante Chicco non sembri ancor adatto ai 10km. Se De Fabiani, un Dietmar Nöckler galvanizzato dal bronzo nella team sprint e un Roland Clara in cerca di riscatto dovessero restare a contatto con la zona medaglia, in quel caso gli scenari potrebbero farsi interessanti. Ma servirà una prova di squadra ampiamente sopra le righe.

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Credit Fisi

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