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Tennis, Australian Open 2015: l’implacabile Djokovic e i suoi sfidanti per le semifinali

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Ormai ci siamo, gli Australian Open 2015 cominciano ad entrare nel vivo con le semifinali dopo che i quarti di finale, oggettivamente, sono stati alquanto deludenti. Era dal 2008, infatti, che non si assisteva a dei match terminati tutti per 3 set 0. In questo senso, le prove di forza di Novak Djokovic contro Milos Raonic e di Stanislas Wawrinka contro Kei Nishikori sono state impressionanti.

Il serbo non ha concesso nulla al giovane canadese, apparso ancora acerbo per certi palcoscenici. Nole è come se avesse giocato al gatto con il topo, tirando sempre fuori il meglio del proprio gioco nei momenti topici della partita. E’ il caso del tie-break del primo set in cui il numero 1 al mondo ha alzato il proprio livello di gioco, mettendo in seria difficoltà Raonic, in un frangente che l’ha visto spesso vincente per la potenza del servizio. Dopo la prima partita, si è da subito capito che la sfida era segnata e la forza mentale di Djokovic ha fatto sempre più presa sull’hard di Melbourne. Il break quasi immediato della seconda frazione ha rappresentato un’assicurazione per Nole che, aggiudicandosi il set per 6-4, ha tracciato una linea di demarcazione netta tra lui e il canadese. La terza partita è stata un’autentica formalità, con il povero Milos in completa balia della testa di serie numero 1 del torneo che si è concesso il lusso di due break e di chiudere i conti sul 6-3. Numeri e statistiche che fanno spavento visto che per Djokovic parliamo della 25esima semifinale di un Grande Slam per il serbo.

Al pari di Nole, anche Wawrinka ha illuminato la scena alla “Rod Laver Arena”. Sarà forse l’atmosfera australiana ma di fatto quando lo svizzero partecipa a questo torneo lo si ritrova in una condizione esagerata e con un gioco spettacolare. Oggettivamente, alla vigilia, ci si sarebbe aspettati un maggiore equilibrio con Nishikori, memori anche del quarto di finale degli Us Open 2014, tuttavia la versione aussie, chiamiamola così, del campione uscente è stata inarrestabile. Il match con il giapponese è stato un saggio di potenza e classe con il rossocrociato a dominare sia per gestione che per potenza nei colpi mettendo in grande difficoltà l’allievo di Michael Chang. E’ giusto sottolineare che il nipponico non era nella sua miglior giornata, vista l’alta concentrazione di errori non forzati, ma è anche spiegabile per la forte pressione che Wawrinka ha esercitato nel gioco, specie lungo la diagonale del rovescio. Ora la sfida in semifinale proprio con Djokovic è un remake dell’anno scorso e vedremo se il buon Stanislas riuscirà a replicare l’impresa del 2014.

L’altra semifinale vedrà il confronto tra Andy Murray e Tomas Berdych entrambi usciti rinfrancati dal proprio quarto di finale. Lo scozzese, in forma smagliante in questi Australian Open 2015, ha sotterrato le velleità dell’idolo di casa Nick Kyrgios, carnefice di Andrea Seppi, controllando con agio il match e dando un saggio della propria solidità tecnica e mentale. Il ceco, da par suo, è riuscito nell’impresa di interrompere una serie negativa infinita con Rafa Nadal chiudendo i conti, sorprendentemente, in soli 3 set. Il cemento di Melbourne, più veloce rispetto all’anno scorso, sembra aiutare il gioco di Berdych così piatto e penetrante nell’aria e pertanto un Rafa, non al massimo, ha dovuto alzare bandiera bianca e rimandare nuovamente l’appuntamento con il successo in terra di Australia.

Questo è il quadro delle semifinali e ci si augura di assistere ad uno spettacolo decisamente superiore rispetto al turno ora descritto ma, sulla carta, i presupposti ci sono tutti per godersi lo spettacolo e vedere se l’implacabile Djokovic verrà spodestato dai rivali.

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Immagine: Federtennis/Tonelli

giandomenico.tiseo@olimpiazzurra.com

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