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Golf, Dubai Desert Classic: Wiesberger al comando a tutti, crisi Manassero

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Un perfetto Bernd Wiesberger è il primo a mettere la testa avanti al Dubai Desert Classic (montepremi $ 2.650.000), terzo ed ultimo torneo del cosiddetto Desert Swing. Sull’Emirates GC, l’austriaco inaugura il torneo con un 64 (-8) impeccabile, frutto di otto birdie e nessun bogey, confermando quindi l’ottimo stato di forma fatto vedere anche una settimana fa a Doha.

Alle sue spalle, ha preso forma un quartetto in cui si rivede Lee Westwood, in compagnia del connazionale Andy Sullivan, del belga Nicolas Colsaerts e dello statunitense Peter Uihlein, ad un colpo da Wiesberger con 65 (-7). Eccezion fatta per l’americano, i tre europei non sono incappati in alcun bogey. Dubai si conferma completamente adatto alle proprie caratteristiche per Stephen Gallacher, vincitore delle ultime due edizioni del torneo e subito in sesta posizione (66, -6). Con lui, oltretutto, c’è anche un Rory McIlroy sempre più simile ad una macchina. Il nord-irlandese si fa trovare sempre pronto ed è già in posizione per puntare al successo finale, sebbene non abbia ottenuto ottime risposte soprattutto dal drive. A pari merito con i due britannici, ci sono anche lo scozzese Marc Warren, altro possibile contendente, l’inglese Seve Benson, il sudafricano Hennie Otto, il danese Anders Hansen e il tedesco Maximilian Kieffer.

Conferma l’ottimo feeling con i campi mediorientali il nostro Renato Paratore, ancora una volta il migliore degli italiani. Il 18enne romano si installa al 20^ posto con un 68 (-4), frutto di sei birdie e due bogey, uno dei quali ancora una volta arrivato nelle ultime buche (proprio la 18esima in questo caso). In buona posizione per superare il taglio, pur senza brillare, Edoardo Molinari, 43esimo con 70 (-2). Il torinese mette a segno cinque birdie e tre bogey, dimostrando di vacillare ancora in molti aspetti del gioco. Tanti rimpianti, invece, per Marco Crespi. Il lissonese, con quattro birdie nelle prime nove, stava viaggiando al livello di Paratore, salvo poi incappare in un bogey e in un doppio bogey nella seconda metà del round che lo costringono alla 54esima posizione con 71 (-1). Al contrario, continua senza sosta la crisi di Matteo Manassero. Il veronese sprofonda in 130esima e terzultima posizione a causa di un pesantissimo 79 (+7): tre bogey, tre doppi bogey e solo due birdie, a rendere meno amaro il punteggio, sull’impietosa carta di Manny, disastroso praticamente ovunque.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Federgolf

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