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Editoriali

Pagellone 2014, terza parte: la scherma non tradisce; arco e canottaggio bocciati

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SCHERMA, 9: Italia nazione più forte d’Europa e del Mondo, come dimostra il primo posto nel medagliere sia degli Europei che del Mondiale. E’ stato l’anno delle donne, con fioretto e spada assolute protagoniste con i titoli europei di Elisa Di Francisca e Bianca Del Carretto e quelli mondiali di Arianna Errigo (dominatrice assoluta anche in Coppa del Mondo) e di Rossella Fiamingo. Nelle prove a squadre saliamo costantemente sul podio in tutte le armi e tutto ciò rappresenta la conferma del dominio azzurro.
Inoltre va comunque sottolineato che la scherma è uno di quegli sport in cui non risentiamo mai del ricambio generazionale, perchè a livello giovanile l’Italia è comunque sempre una delle nazioni più forti al mondo e la prova sono due ragazze come Martina Batini e Rossella Gregorio capaci di conquistare rispettivamente un argento mondiale e un bronzo europeo.

BASKET, 6,5: un voto che vale sia per il settore maschile che quello femminile, visto che entrambe le squadre nazionali si sono qualificate per l’Europeo del prossimo anno L’obiettivo stagionale è stato centrato, ma sarebbe stata una grandissima delusione non vedere l’una o l’altra nazionale alla massima manifestazione continentale. Nelle qualificazioni maschili la squadra di Simone Pianigiani ha chiuso al primo posto il proprio girone davanti a Russia e Svizzera, con l’unico passo falso con i russi a Cagliari; mentre in quelle femminili abbiamo sofferto più del previsto e una sconfitta clamorosa con il Portogallo poteva addirittura mettere a rischio il passaggio del turno per Sottana e compagne. Per fortuna le azzurre hanno vinto tutte le partite nel ritorno e anche qualche risultato favorevole dagli altri gruppi ci hanno permesso di staccare il biglietto per l’Eurobasket 2015

SOFTBALL, 6.5: fa male quella tiratissima eliminazione al girone dei Mondiali, quando sembrava tutto pronto per sfatare il tabù e passare il turno. In ogni caso, l’Italia si impone a livello continentale tra i club (Rhibo La Loggia campione d’Europa) e può vantare su un florido vivaio, come testimonia l’argento europeo delle under 19. Tanto per essere uno sport dove il professionismo è quasi inesistente, al pari dell’attenzione dei mass-media.

PALLAMANO, sv: difficile dare un giudizio per una disciplina che in Italia resta il minore degli sport di squadra. Gli Azzurri e le Azzurre recitano un ruolo di comparsa al di fuori dei confini nazionali, non prendono parte alle grandi manifestazioni (quest’anno erano in programma gli Europei maschili e femminili) e neanche riescono ad avvicinare la qualificazione, anche se qualcosa si è mosso a livello femminile. I due successi sulla Macedonia, cui tuttavia hanno fatto seguito due pesanti sconfitte con l’Islanda, dicono di una strada da percorrere ancora lunghissima,

EQUITAZIONE 6.5: molto irregolare il 2014 dell’equitazione azzurra, con continui alti e bassi soprattutto nel salto ostacoli, vista anche la componente aleatoria di questa disciplina: Luca Maria Moneta ed Emanuele Gaudiano, quando sono in giornata assieme ai loro cavalli, possono battere chiunque, ma i loro risultati sono ancora molto discontinui. Nel dressage Valentina Truppa resta la leader italiana, così come lo è Vittoria Panizzon per il completo. Ottima, invece, la stagione di Anna Cavallaro nel volteggio, specialità non olimpica, corredata dalla vittoria della Coppa del Mondo e dalla medaglia iridata. Da segnalare anche le due medaglie vinte ai World Equestrian Games da Sara Morganti nel paradressage. Lontani dai podi mondiali, invece, i binomi delle discipline olimpiche.

JUDO, 7: il 2014 ha segnato una netta ripresa per il judo azzurro. Sebbene non siano state conquistate medaglie europee e mondiali, i judoka italiani sono stati protagonisti di tanti ottimi risultati nei tornei del circuito mondiale, anche in quelli più importanti come Grand Slam e Grand Prix, e molti sono in zona qualificazione olimpica. A ciò vanno aggiunte le medaglie europee e mondiali guadagnate nelle rassegne giovanili e lo splendido argento di Edwige Gwend al Grand Slam di Tokyo, che ha permesso all’Italjudo di chiudere in bellezza la stagione. La squadra azzurra non può ancora essere considerata al pari delle big mondiali, ma ha un movimento in pieno fermento ed un’età media che lascia intravedere ottime cose per il futuro, con tanti giovani sui quali si può puntare per l’avvenire, senza dimenticare i più esperti come Antonio Ciano, il migliore dell’anno tra gli uomini. L’obiettivo per il prossimo anno è quello di rompere il digiuno di medaglie nelle grandi competizioni e di conquistare punti importanti in vista di Rio 2016.



Tennistavolo, 5.5: 2014 dai due volti per l’Italia, soprattutto maschile, che a maggio conquista una splendida qualificazione alla massima divisione Mondiale e a settembre crolla nella serie cadetta del circuito europeo. E il tutto senza nuovi innesti in rosa, ma solo con l’involuzione di un Mihai Bobocica fuori forma (da imbattuto a quasi anello debole della squadra) a cui un Niagol Stoyanov in grande crescita (il migliore della stagione, con il primo podio della carriera a un Open Ittf) non riesce a rimediare. Rimandati Leonardo Mutti, che completa con il trasferimento in Polonia la prima annata interamente da senior, e un settore femminile ancora oltremodo claudicante. La nota positiva è la doppia partecipazione di Giorgia Piccolin (classe 1996) a Olimpiadi e Mondiali giovanili. Tra i più piccoli crescono in fretta Carlo Rossi, Daniele Pinto e Matteo Mutti: il futuro è loro.

Nuoto di fondo, 8: l’Italia domina la classifica per nazioni degli Europei di Berlino 2014 e si coccola due fuoriclasse assolute a livello femminile. La prima non ha bisogno di presentazioni: Martina Grimaldi, che esattamente come a Barcellona 2013 dopo la stecca nella 10 chilometri si riscatta al meglio dominando la 25. La seconda è giovane e gode di tutta la spensieratezza di quell’età: Aurora Ponselè, che coglie un prezioso bronzo nella specialità olimpica dopo una gara folle e tirata a tutta fin dal tuffo di partenza. Con tanti piazzamenti a ridosso dal podio e il team-event (quinto posto) come unica vera delusione dell’estate tedesca, l’Italia può sorridere anche per la crescita dei tanti giovani protagonisti già a livello assoluto e in Coppa Len. La ciliegina sulla torta è infine rappresentata da Edoardo Stochino, bronzo europeo nella 25 km.

HOCKEY PRATO, 7: mai così in alto questa disciplina in Italia nel Nuovo Millennio. Prosegue la crescita della nazionale femminile: Fernando Ferrara e la Federazione hanno preparato un progetto davvero importante per riuscire a trascinare la squadra alle Olimpiadi di Rio. Proseguono gli allenamenti, nel residenziale di Roma, con tutte le atlete nel giro della nazionale riunite. E i risultati si vedono: nelle cinque amichevoli giocate contro l’India, che ci precede nel ranking mondiale di quattro posti, sono arrivati tre successi, un pareggio ed una sola sconfitta. Il sogno olimpico può davvero trasformarsi in realtà: decisivo il prossimo anno. Cresce anche la squadra maschile, guidata dal ct Riccardo Biasetton. Gli azzurri a Lousada, in Portogallo, battono i padroni di casa e si conquistano sul campo una strepitosa qualificazione al Round 2 di World League, tenendo così accese le (quasi nulle) speranze di qualificazione olimpica. A febbraio trasferta in America, quasi impossibile passare il turno, ma comunque gratificante è essere arrivati fin qui e andare a giocarsi partite contro squadre dal livello altissimo. Da una delle Federazioni più povere d’Italia e uno degli sport meno conosciuti del Bel Paese, stanno arrivando comunque discrete risposte.

VOLLEY FEMMINILE, 7.5: le azzurre ci hanno emozionato. La cavalcata del Mondiale in casa ha scaldato gli animi e riacceso la passione, portando il volley in molte case che lo avevano sempre snobbato. Dopo un cammino immacolato, fatto di successi e di buon gioco, dopo aver demolito la Russia Campione in carica e i fortissimi USA (poi effettivamente vincitori dell’iride) le ragazze di Bonitta si sono spente proprio sul più bello: la semifinale contro la Cina, indemoniata in ricezione, ha lasciato un po’ l’amaro in bocca perché il traguardo era davvero a un passo.
Piccinini e compagne hanno probabilmente sbagliato l’approccio, dopo essersi ritrovate favorite da un momento all’altro. La finalina per il bronzo persa contro il Brasile ci ha lasciato a mani vuote ed è per questo motivo che non abbiamo dato un voto ancora più alto.
Tralasciando il risultato, dobbiamo essere molto soddisfatti per il gioco messo in mostra e per la futuribilità di questa squadre, che potrà togliersi diverse soddisfazioni in futuro: Diouf è un opposto disarmante, Chirichella si è dimostrata una centrale fenomenale, De Gennaro è stata premiata come miglior libero del torneo, le sorelle Bosetti. Con ancora qualche senatrice in campo (Lo Bianco, Cardullo, Piccinini, Del Core, Costagrande), chissà…
Lascia il tempo che trova il Grand Prix, disputato in emergenza (quanti infortuni!, grandissima iattura stagionale della nostra Nazionale) e soprattutto con l’intento di preparare il Mondiale.
A livello di club la situazione è stata critica: malissimo in Europa (Champions League vista praticamente col binocolo), campionato italiano combattuto ma di livello tutt’altro che elevato, squadre che chiudono o che non pagano…

GINNASTICA RITMICA, 9: le Farfalle non deludono mai e sono una delle poche certezze di questa Italia sportiva. Cambiano le atlete, si rinnovano gli esercizi e le musiche, si modificano gli schemi di gara ma le ragazze di Emanuela Maccarani portano sempre a casa il risultato che conta.
Gli infortuni dell’ultimo minuto non spezzano le ali al nostro sestetto che vola verso una favolosa medaglia d’argento ai Mondiali, a un soffio dalla Bulgaria Campionessa, lasciando addirittura un pizzico di rimpianto visto che la Russia si è sportivamente suicidata.
Secondo posto anche agli Europei (a due punti dalle imprendibili Campionesse Olimpiche), oltre ai vari podi in Coppa del Mondo (e le vittorie a Pesaro, senza Russia) sono le ulteriori ciliegine su una torta spettacolare.
Prosegue così la strada verso le Olimpiadi e verso l’ennesima medaglia. A livello individuale siamo tornati a portare un’atleta nella finale iridata.

CALCIO A 5, 9.5: la cavalcata europea della nazionale di Menichelli riempie ancora gli occhi di tutti quelli che hanno seguito le gesta degli azzurri, in Belgio. Il Campionato Italiano, pur non riuscendo ad esprimere una società in grado di lottare a livello continentale, è appassionante ed equilibrato con gol e continui capovolgimenti in tutte le zone della classifica. A livello dirigenziale c’è la voglia di continuare l’espansione di uno sport in crescita, come dimostrano i dati di seguito televisivo e all’interno dei palazzetti.Nel 2015 però, ecco una nuova sfida: promuovere il settore femminile, dove avremo finalmente la nascita di una rappresentativa nazionale.

TIRO CON L’ARCO, 4.5: se non fosse per Mauro Nespoli, in questo momento l’unico rappresentante a livelli eccellenti nel “ricurvo”, e per la nazionale di compound, il movimento arcieristico italiano starebbe vivendo probabilmente uno dei peggiori momenti della sua importante storia recente. Il Campionato Europeo outdoor ha certificato il fatto che molte nazioni ci abbiano superato, ma questo non deve essere motivo per perdersi d’animo, anzi. Ritrovarsi è l’imperativo per il prossimo biennio, prendendo spunto dalla nazionale di para-archery, dominatrice nello scorso luglio della kermesse continentale (riservata ad atleti con disabilità), tenutasi in Svizzera.

RUGBY SEVEN, 4: rispetto agli scorsi anni il voto viene alzato di qualche tacca dalla qualificazione sfiorata al torneo delle Sevens World Series di Hong Kong da parte degli uomini. Un segnale di vita rispetto al nulla cosmico a cui eravamo abituati. Ci si attendeva, a quel punto, un qualunque tipo di iniziativa da parte della Federazione per pianificare un programma di sviluppo per una disciplina diventata olimpica, anche se in Italia sembra non essersene accorto nessuno, anche all’interno della stessa FIR. Qualcosa si è mosso, visto che una parte dei contributi riguardanti il Progetto Rugby di Base è stata destinata anche al Seven, ma non può bastare. Urge una svolta, per non restare inghiottiti ancora per molto tempo nella mediocrità in cui verte oggi l’Italseven e per dare la giusta visibilità ad uno sport spettacolare e propedeutico anche per il rugby union. Rio 2016 al momento appare un miraggio sia per la Nazionale maschile che per quella femminile, anche se i tornei di qualificazione del 2015 potrebbero ancora riservare una chance all’Italia.

CANOTTAGGIO, 5: drastico passo indietro per il remo azzurro. Inutile girarci attorno, i Mondiali di Amsterdam sono stati un flop. I dati parlano chiaro, l’Italia ha eguagliato il record negativo di Eaton 2006 quando la nazionale conquistò appena tre finali nelle specialità olimpiche. Scelte di alcuni equipaggi errate, mancata crescita in alcune specialità, un settore femminile che tolte Milani-Sancassani continua a fare fatica. Per il 2015 ci si attende una reazione da una disciplina che pareva in costante crescita nella passata stagione.

TAEKWONDO, 6: non ci voleva l’ultimo infortunio di Carlo Molfetta che ha condizionato le finali Grand Prix di Queretaro. Resta comunque ottima la stagione del mesagnese, tornato dopo tanta sfortuna ad alti livelli. Bravo anche Leonardo Basile, capace di conquistare a Baku la medaglia europea numero quattro della sua prestigiosa carriera. Discorso diverso invece diverso al femminile dove l’Italia continua a fare fatica a livello senior. Sempre florida invece la pattuglia azzurra nelle categorie giovanili.

CALCIO FEMMINILE, 5.5: la valutazione del Calcio femminile, per questo 2014, non può che essere insufficiente dal momento che non si è raggiunto l’obiettivo, che ormai manca da 16 anni, di disputare la fase finale dei mondiale. Nella finale play-off contro l’Olanda sono emerse tutte le mancanze di un gruppo che, dal punto di vista qualitativo, ha ancora un gap sensibile rispetto alla concorrenza. Giocatrici come Melania Gabbiadini sono troppo isolate in un contesto nel quale le alternative non sono minimamente paragonabili ad altre realtà europee, come ad esempio la Francia, che hanno avviato dei centri federali atti alla formazione delle atlete. Occorre una riflessione affinchè l’unico vero sprazzo di luce del calcio femminile non si disperda e parliamo della Nazionale U17, autrice di una vera e propria impresa nel mondiale di categoria in Costarica. Le azzurrine, arrivando terze infatti, hanno evidenziato abilità tecniche e soprattutto determinazione, fondamentali per sfondare nel calcio delle grandi. La speranza è che anche questo serbatoio, pur minimo, non venga dimenticato, come troppo spesso avviene nel nostro Paese, in buona parte degli sport e non solo.

NUOTO SINCRONIZZATO, 7: non si può non dare più della sufficienza alle atlete azzurre: quest’anno la squadra ha lavorato molto, ha cercato di spingersi oltre i limiti e ha dimostrato ancora una volta che il duro allenamento premia sempre. Ora non appare così impossibile avvicinarsi alle gerarchie di sempre del nuoto sincronizzato, infatti il Bel Paese ai Campionati europei è riuscito a portare a casa, dopo un quarto posto, la medaglia di bronzo: risultato importante e di prestigio per il movimento anche in vista di Kazan 2015 e ancora di più le Olimpiadi di Rio. L’Italia conta anche su un ottimo duo (Linda Cerruti/Costanza Ferro) e una fantastica individualista (Cerruti), che hanno raggiunto due medaglie di legno: la nazionale tricolore è inserita nelle migliori quattro potenze europee e ora bisogna attaccare perché entri definitivamente nelle tre, nonostante spesso la giuria non favorisca per nulla il Bel Paese. Anche tra le juniores l’Italia ha portato a casa buoni esiti e sta progredendo in modo convincente: ai Mondiali Noemi Carrozza nel solo è arrivata sesta, Laila Huric e Gemma Galli e la nazionale invece settime. Si può ancora migliorare, ma il futuro potrebbe essere davvero roseo.

Pagellone a cura della redazione di OA

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