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Calcio, qualificazioni Euro 2016: primo vero esame per l’Italia di Conte

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Norvegia, Azerbaijan, Malta. Tre partite, tre vittorie, nove punti all’attivo. Ma pochi complimenti. Sarà il destino di chi fa del pragmatismo la propria forza: se non c’è lo spettacolo, le critiche non mancano. E il 2-0 rifilato all’Olanda in amichevole a Bari non convince, sia perché giunto appunto in un match senza valore sia perché la nazionale terza nell’estate del Mondiale brasiliano rimase in dieci uomini all’ottavo del primo tempo. Antonio Conte, dunque, affronta contro la Croazia il suo primo vero esame da commissario tecnico dell’Italia (salvo maltempo, che potrebbe far rinviare la gara).

E la materia è di quelle toste, soprattutto perché i balcanici sono ricchi di qualità dal centrocampo in su. Kovacic, Modric e Rakitic sono tre nomi che farebbero impazzire i direttori sportivi di tutto il mondo. Il passaggio del turno non è in discussione, salvo clamorosi suicidi, perché l’Europeo 2016 andrà in scena con l’innovativa formula delle ventiquattro squadre al via. Gli azzurri, però, non possono fallire davanti al pubblico di San Siro, per non ricadere nel vortice di depressione prandelliana dal quale si stanno rialzando attraverso l’entusiasmo, l’aggressività e la maniacale cura dei dettagli di un motivatore come Antonio Conte.

Sarà ancora 3-5-2 per l’Italia, e qui molti tifosi iniziano a storcere il naso. Non per il modulo, ormai un credo per l’ex juventino, ma per gli interpreti. Con le convocazioni di Cerci ed El Shaarawy, perché confermare sulle fasce due difensori adattati come De Sciglio e Pasqual invece di sfruttare il dinamismo di Candreva, spostato all’interno del centrocampo come mezzala di inserimento? Anche la difesa sarà innovativa, in virtù delle assenze dei bianconeri Bonucci (squalifica) e Ogbonna (problema muscolare): giocherà Darmian – altro semi adattato – insieme a Ranocchia e Chiellini. In attacco fiducia a Zaza e Immobile, per scardinare una difesa non blindatissima e più volte perforata in Brasile. Niente scampolo di partita per Balotelli, tornato a Liverpool per affaticamento muscolare.

Le carte per vincere ci sono. Ma, mai come in questo caso, pure quelle per perdere. Conte dovrà essere bravo a trasmettere a tutti gli elementi del proprio gruppo la giusta concentrazione per affrontare una gara chiave soprattutto dal punto di vista del morale. Bisogna conquistare i tre punti, possibilmente giocando bene, perché è questo quello che chiede l’esigente pubblico della Nazionale. Sfidando anche la cabala, che conta un solo successo tricolore (datato 5 aprile 1942, ai tempi di Mussolini) in sette precedenti. L’ultimo, agli Europei 2012, finì 1-1 con reti di Pirlo e Mandzukic.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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Foto da: account Twitter FourFourTweet

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