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Volley, Mondiali 2014 – Berruto: “Ho colpe, ma anche soluzioni per il futuro. Questo gruppo…”

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Ieri sera l’Italia ha ufficialmente concluso il proprio Mondiale 2014 di volley maschile con un mesto e molto deludente 13esimo posto (peggior risultato iridato degli ultimi 28 anni). Mauro Berruto, però, ha dichiarato che il torneo non è terminato ieri, ma che c’è ancora da analizzare questa debacle, che vanno posti i correttivi, che bisogna valutare la competizione in ottica futura. Mancano meno di 2 anni alle Olimpiadi di Rio 2016…

Queste le dichiarazioni rilasciate dal CT piemontese a La Gazzetta dello Sport.


“Si riparte dall’analisi di quello che è successo. Il Mondiale non deve finire oggi, sarebbe un fallimento, come è stato sotto l’aspetto sportivo. Ma farlo terminare oggi non sarebbe utile per il futuro di questa squadra”. 

“Credo che tra i miei compiti faccia parte anche la gestione dei fallimenti. Ora devo capire cosa è successo. Ho delle idee, ho idee anche su quello che possono essere i correttivi che devo restituire come feedback alla Federazione“.

“Se questo mondiale ha un senso, non è quello sportivo, che è stato terribile. Non voglio puntare il dito contro qualcuno o contro qualcosa, mi assumo tutte le responsabilità che competono al mio incarico, ma se questo mondiale ha un senso è quello di dare delle informazioni affinché nel futuro di questa squadra ci siano le condizioni affinché queste situazioni non si ripetano”.

Questa squadra ha età, talento, fisicità, tutti i parametri che servono per poter essere protagonista delle prossime manifestazioni. Bisogna che questo mondiale ci dia la possibilità di cambiare percorso, cambiare rotta… E’ l’unico contributo che questo periodo può dare.  Questi quindici giorni così brutti non devono far buttare via il patrimonio della squadra”.

“In questi 15 giorni sono successe tante cose che sono sembrati tre mesi. Siamo arrivati qua con aspettative alte, legate alla capacità di poter mettere sul campo le nostre capacità. Questo non è riuscito, se non che per pochi minuti”.

 

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