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Judo, Grand Prix Ulaanbaatar: l’Asia la fa da padrona, ma spunta Tatalashvili

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La seconda giornata del Grand Prix di Ulaanbaatar, ha sostanzialmente confermato gli equilibri di ieri, con i Paesi asiatici che si sono spartiti la maggioranza delle medaglie.

Dopo le due medaglie d’oro della prima giornata, la Mongolia ha ottenuto un terzo titolo grazie alla ventiduenne Naranjargal Tsend-Ayush, vincitrice della categoria 70 kg con un ippon inflitto in finale alla sudcoreana Hwang Ye-Sul. Seconda lo scorso anno davanti al pubblico di casa, Tsend-Ayush ottiene così il suo primo successo internazionale. Sul podio anche la brasiliana Maria Portela ed Esther Stam, l’olandese recentemente passata sotto la bandiera della Georgia. La numero uno del tabellone, la canadese Kelita Zupancic, si è dovuta accontentare del quinto posto, sconfitta dalla judoka verdeoro.

L’altra categoria femminile di scena oggi era la 63 kg, dove la cinese Yang Junxia ha disputato la sua prima finale in carriera, battendo per ippon la sudcoreana Joung Da-Woon. Le medaglie di bronzo sono andate al collo della tedesca Martyna Trajdos e della kazaka Marian Urdabayeva.

Passando agli uomini, la finale della categoria 81 kg ha premiato il giapponese Keita Nagashima ai danni del sudocreano Wang Ki-Chun, due volte campione mondiale ed argento olimpico nella categoria inferiore, la 73 kg. Nagashima, invece, torna a vincere un Grand Prix a tre anni di distanza dal successo di Qingdao, in Cina. In terza posizione si sono classificati due atleti sorprendenti come il polacco Łukasz Błach e l’iraniano Amir Ghasemi Nejad. Nessuno delle quattro teste di serie, a partire dal numero uno, il tedesco Sven Maresch, è riuscito a raggiungere il podio.

Unico europeo a raggiungere la finale, il ventiquattrenne georgiano Nugzari Tatalashvili ha vinto il suo secondo Grand Prix stagionale, dopo quello casalingo di Tbilisi, imponendosi sul padrone di casa Tsagaanbaatar Khashbaatar, favorito della vigilia. La vittoria del georgiano non ha comunque impedito all’Asia di piazzare tre judoka sul podio, visto che le due medaglie di bronzo sono andate al collo del nordcoreano Hong Kuk-Hyon e del giapponese Takenori Nakamura.

Domani il Grand Prix mongolo si concluderà con le ultime cinque categorie di peso, tre maschili (90 kg, 100 kg e +100 kg) e due femminili (78 kg e +78 kg), le più ostiche proprio per i judoka del continente asiatico.

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Immagine: IJF

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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