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Ciclismo su pista: tre giorni intensi a Fiorenzuola

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Tre giorni di gare, di prove, di eventi al velodromo “Attilio Pavesi” di Fiorenzuola d’Arda in uno snodo molto importante per la stagione azzurra di ciclismo su pista, soprattutto alla luce dei futuri eventi (22-27 luglio Europei juniores, 8-12 agosto Mondiali juniores, 16-19 ottobre Europei élite).

Nell’inseguimento individuale brilla la stella di Marco Coledan: 4:42.875 per il passistone della Bardiani-CSF e nitida vittoria, con quasi 10” di margine, sul polacco Mateusz Kazimierczag, mentre terzo è l’altro azzurro Liam Bertazzo con 4:48.467. Va invece al friulano Alex Buttazzoni la corsa a punti davanti allo stesso Coledan e a Francesco Castegnaro; secondo posto per Riccardo Minali e Michele Scartezzini nel madison/Americana alle spalle degli elvetici Gael Suter/Thery Schir, mentre è davvero molto importante il risultato di Simona Frapporti che chiude seconda nel “nuovo” omnium, prima uscita ufficiale della disciplina rivisitata dall’Uci, per appena tre punti alle spalle della danese Amalie Dideriksen e davanti alla sempre presente Annalisa Cucinotta. Infine, nel madison under 23 trionfo per Paolo Simion e Liam Bertazzo.

foto tratta da bardianicsf.com

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

2 Commenti

1 Commento

  1. Marco Regazzoni

    5 Luglio 2014 at 14:59

    Anche se il cambiamento favorisce la corsa a punti, prove come l’inseguimento o i 1000 metri (500 per le ragazze) restano comunque molto importanti: Viviani potrebbe in ogni caso seriamente provarci perché è abbastanza poliedrico, pur tenendo presente che l’omnium in generale e la corsa a punti in particolare rappresenta una disciplina molto imprevedibile. Nel femminile, invece, non mi pare che Bronzini e Cecchini siano troppo stimolate a questa specialità, anche se la seconda lavora comunque nel quartetto dell’inseguimento.

  2. ale sandro

    4 Luglio 2014 at 21:40

    Sempre importante una rassegna su pista come quella di Fiorenzuola, da quello che ho capito c’è aria di cambiamenti nel regolamento dell’omnium. Potrebbe esserci la speranza di vederlo quindi più vicino agli specialisti delle prove endurance alla Elia Viviani, magari già per Rio? Sarebbe un modo per coprire il vuoto lasciato da UCI e CIO, che non prevedono medaglie per la vecchia corsa a punti alle olimpiadi. Speriamo bene.

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