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Judo, Grand Slam Baku: Munkhbat torna alla vittoria, Moscatt ancora quinta

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Si è aperto quest’oggi il programma del secondo Grand Slam della stagione, quello di Baku, capitale dell’Azerbaijan. In questa prima giornata abbiamo potuto assistere alle competizioni di tre categorie di peso femminili (48 kg, 52 kg e 57 kg) e due maschili (60 e 66 kg): le cique medaglie d’oro in palio sono state vinte da cinque nazioni differenti.

Nella categoria 48 kg l’Italia era rappresentata da Valentina Moscatt. L’azzurra, che beneficiava di un bye al primo turno, ha sconfitto la turca Dilara Lokmanhekim ai quarti di finale, ma ha poi subito la legge della lotta a terra, perdendo sìa la semifinale con la belga naturalizzata israeliana Amélie Rosseneu che la finale per il bronzo contro la russa Natalija Kondratjeva, terza proprio assieme alla Lokmanhekim. Per la Moscatt si tratta di un nuovo quinto posto dopo quelli del Grand Prix di Samsun e dei Campionati Europei.
L’oro è andato alla campionessa mondiale Urantsetseg Munkhbat (Mongolia), che dopo aver messo a segno uno yuko ha costretto la Rosseneu a chiedere la fine dell’incontro. La mongola torna così alla vittoria, che le mancava proprio dal titolo iridato di Rio de Janeiro.

Nella finale tutta azera dei 60 kg, Orkhan Safarov ha avuto la meglio sul connazionale Vugar Shirinli, anche in questo caso costringendolo a battere la mano a terra per porre fine alla sfida. Il bronzo mondiale, già vincitore del Grand Prix di Tbilisi, ha ritrovato il sorriso davanti al pubblico di casa dopo un delundente quinto posto agli Europei di Montpellier. Sul podio anche l’uzbeko Sharafuddin Lutfillaev ed il francese Sofiane Milous, assente nella competizione continentale, essendogli stato preferito il giovane Vincent Limare.

Anche l’incontro conclusivo delle 52 kg ha visto una sfida tra connazionali, le francesi Annabelle Euranie e Priscilla Gneto, rappresentati di due generazioni differenti ma entrambe di grande qualità. L’esperta Euranie ha avuto la meglio grazie ai quattro shido raccolti dall’avversaria, tornando così alla vittoria dopo l’African Open di Casablanca che la vide trionfare a Gennaio. La Gneto tornava invece sui tatami internazionali da un infortunio che l’ha tenuta a riposo per circa otto mesi, anche se aveva già effettuato il rientro in competizioni nazionali. Il podio è stato completato dalla slovena Petra Nareks e dall’israeliana Roni Schwartz, che con la sua medaglia di bronzo per poco non imita l’argento ottenuto dalla compagna Rosseneu.

Oro britannico tra i 66 kg, dove Colin Oates ha inflitto un waza-ari ed uno yuko al russo Kamal Khan-Magomedov. Bronzo europeo ad Istanbul 2011, Oates ha così ottenuto la vittoria più importante della sua carriera.
In questa categoria era presente anche Elio Verde: l’azzurro è partito bene sconfiggendo l’azero Elvin Mustafayev ed il fracese Dimitri Dragin, ma è poi stato sconfitto ai quarti di finale dal futuro medagliato d’argento Khan-Magomedov. L’avventura di Verde si è conclusa ai ripescaggi, dove è stato battuto per waza-ari dal kazako Zhansay Smagulov. Lo stesso Smagulov ha poi perso il bronzo a vantaggio dell’israeliano Golan Pollack, terzo assieme al sudcoreano Kim Lim-Whan.

L’ultima finale in programma quest’oggi era quella della categoria 57 kg, che ha visto la vittoria dell’austriaca Sabrina Filzmoser, dopo che la slovena Vlora Bedeti ha ricevuto dall’arbitro il suo quarto shido. La due volte campionessa europea torna così sul gradino più alto del podio ad oltre un anno di distanza dal Grand Prix di Samsun 2013. L’azera Kifayat Gasimova e la francese Laëtitia Blot si sono messe al collo le due medaglie di bronzo.

Domani si assegneranno le medaglie delle categorie intermedie: 63 e 70 kg per le donne, 73 kg ed 81 kg per gli uomini. L’Italia punterà su Edwige Gwend (63), Giulia Cantoni (70), Marco Maddaloni (73), Giovanni Carollo e Matteo Marconcini (81).

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Immagine: IJF

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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