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Tiro a segno, Italia: Il bilancio dei primi 4 mesi, dopo il Rifle Trophy

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Il primo quadrimestre del tiro a segno italiano si è ufficialmente concluso e, così come a scuola, è tempo di fare i primi bilanci.

L’ultimo meeting internazionale in cui gli azzurri della carabina sono stati impegnati, ovvero il Rifle Trophy di Monaco (clicca qui per i risultati ufficiali), ha confermato che il movimento nostrano è in buona salute potendo contare su un numero importante di atleti di livello ai quali vanno “aggiunte” le punte di diamante Niccolò Campriani e Petra Zublasing, in grado soltanto qualche settimana fa di vincere in Coppa del Mondo a Fort Benning (nelle gare di carabina 3posizioni da distanza 50m).

La squadra di pistola invece, dopo una partenza in sordina, si è ripresa molto bene come hanno dimostrato le recenti opportunità di rilancio. Per un arma come questa la carburazione tecnica e psicologica dei tiratori è sempre un po’ più lenta, quindi è normale attendere qualche tempo in più, ma il meglio deve ancora venire.

Complessivamente dunque il movimento figura sempre nell’elitè planetaria, nonostante la continua crescita del resto del mondo. Le lacune maggiori sono individuabili nella gara ” a terra” maschile da 50m, per quanto riguarda la carabina, e nelle gare da 25m, nel comparto della pistola, ma i giovani che stanno arrivando piano piano alla nazionale seniores proveranno a colmare questo spazio.

Da adesso in poi inoltre la stagione proseguirà con le prove di Coppa del Mondo in Europa (dove il Bel Paese potrà schierare molti rappresentanti) fino ad arrivare verso l’appuntamento principe del 2014: i Campionati del Mondo di Granada. Importanti sia nell’immediato futuro che in quello che porta a RIo 2016, con le prime carte olimpiche da conquistare.

 

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michele.cassano@olimpiazzurra.com

 

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