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Masters 2014 golf: Manassero e Molinari in cerca di riscatto

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Per la quinta edizione consecutiva, l’Italia potrà vantare almeno due rappresentanti nel Major più prestigioso ed ambito al mondo. L’Augusta National vedrà nuovamente impegnata la coppia che nell’ultimo anno e mezzo ha trascinato il golf italiano a suon di risultati, Francesco Molinari e Matteo Manassero, rispettivamente alla quinta e alla terza presenza nel Masters.

Il torinese, dopo lo splendido quinto posto dell’Arnold Palmer Invitational, ha momentaneamente staccato la spina per affinare la condizione proprio in vista di questa settimana, uno dei primi appelli anche in chiave money list della Ryder Cup. Finora Chicco si è nascosto, avendo giocato solo quattro tornei (cinque se si considera il Match Play), ma ad Augusta sarà chiamato a dare una risposta convincente in termini di prestazioni e continuità sulle quattro giornate, suo tallone d’achille in questo 2014. Eccezion fatta per la gara disputata in Florida, Molinari ha infatti evidenziato limiti nel gestire gli exploit dei primi round, come successo in particolare nel Cadillac Championship, quando dal 2° posto iniziale il 32enne ha concluso in 25esima posizione. Situazione analoga nel Northern Trust Open, aperto sempre in seconda posizione ma poi chiuso inesorabilmente 40°. Problemi, però, apparentemente già superati proprio nell’Arnold Palmer, anche perché il torinese ci ha abituato ad un rendimento  regolare, indispensabile per poter avere le meglio delle insidie sparse sul leggendario percorso di Augusta. Non è il suo Major preferito, ma il 12° posto del 2012 dimostra come Chicco possa esprimersi su ottimi livelli anche su un percorso non propriamente adatto alle sue caratteristiche. L’obiettivo, in primis, sarà di riscattare la magra figura dello scorso anno e riuscire a passare il taglio, tutt’altro che improbabile anche alla luce di un dato estremamente interessante: negli ultimi dodici tornei giocati, Molinari ha concluso per undici volte nei primi venticinque.

Manassero, invece, ha avviato in questo 2014 un percorso definito da egli stesso “naturale e tracciato da tempo”, come dichiarato nell’intervista esclusiva rilasciata dal veronese ieri ad Olimpiazzurra (clicca qui per leggerla). Il quasi 21enne ha temporaneamente ‘accantonato’ l’European Tour per dedicarsi al più probante tour americano, su cui ha disputato gli ultimi tre tornei (esclusi i WGC). E i risultati hanno dato ragione al giovane fuoriclasse azzurro, in crescita esponenziale e sempre più a suo agio sui campi degli States, che maggiormente si discostano – almeno per il momento – dal suo stile di gioco. Da segnalare, in particolare, il 12° posto all’Honda Classic e l’8° del Valspar Championship, suo miglior piazzamento finora oltreoceano e avvalorato dal precedente 60° posto del Cadillac Championship, a cui Manny ha saputo reagire prontamente. Il maggiore impegno negli Stati Uniti è solo l’inizio di un percorso avviato nella seconda metà del 2013 e di cui Manassero sta cominciando a raccoglierne i suoi frutti, in primis da un punto di vista tecnico ma anche sotto il profilo della maturità. Rispetto a Molinari, il nativo di Negrar non sta evidenziando la medesima costanza di rendimento, come dimostra anche il taglio mancato nell’ultimo torneo pre-Masters, lo Shell Houston Open, ma si può considerare senz’altro in evidente progresso. Per lui vale lo stesso discorso fatto da Molinari: il Masters è il Major che meno può far sognare gli italiani, ma da un talento del suo genere è quanto meno esprimersi dignitosamente sul percorso più esclusivo al mondo.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: Federazione Italiana Golf

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