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Rugby, Bernabò: “Pensiamo a chiudere bene la stagione con Treviso”

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E’ una delle seconde linee più affidabili della Benetton Treviso ed è nel giro della nazionale da qualche annata. Valerio Bernabò, classe 1984, ci ha rilasciato un’intervista in cui fotografa un po’ il momento del rugby italiano.

Una stagione assai difficile per il Benetton nel Pro12, sotto il profilo dei risultati. E’ stato più difficile gestire il cambio di guida tecnica o l’incertezza legata alle problematiche societarie ed all’iscrizione verso il prossimo Campionato?

“Penso che un’analisi profonda vada fatta al termine dell’anno sportivo. Ora conta solo chiudere bene, poi ragioneremo a mente fredda su quello che è successo. Gli obiettivi non sono stati centrati, ma nascondersi è inutile. Sappiamo che ci saranno altri quattro anni di Celtic League, che ci aspettano, e per questo dobbiamo andare a ritrovare nuovi risultati”.

Passando alla nazionale è inevitabile tornare sull’ultimo Sei Nazioni dove, aldilà delle brutte performance, abbiamo visto affermarsi tanti giovani trequarti. Come mai questo non avviene anche tra gli avanti?

“La maturazione fisica è diversa. Trovare qualcuno pronto a vent’anni in prima linea è più difficile. Abbiamo comunque visto che ragazzi interessanti ci sono e questo è l’importante, anche tra i Permit players giunti a Treviso in questo ultimo periodo. Tornando all’azzurro certamente Furno è l’esempio più lampante di prontezza, mentre Fuser presto arriverà ad esserlo”.

L’arrivo di De Carli nello staff di Brunel, che curerà la fase di preparazione degli avanti, come lo vedi in un’ottica di miglioramento generale?

“Ho lavorato con De Carli a Calvisano e quando sono stato in Nazionale A. E’ molto competente. Inoltre viene da due anni a Perpignan (nel Top 14, in Francia), quindi come innesto non può che migliorare la situazione dando un nuovo impulso”.

Quante possibilità ti dai di essere presente nella lista-convocati per la World Cup 2015?

“Penso a lavorare nel quotidiano, giorno per giorno dando il mio meglio. La nazionale è solo la conseguenza di qualcosa fatto bene durante un arco di tempo. Starà a me dimostrare di essere competitivo e pronto per partecipare ad una competizione come la Coppa del Mondo”.

Intervista rilasciata a margine di un’iniziativa organizzata dal sito internet Rugbymeet, presso il Politecnico di Milano, dove sono intervenuti Valerio Bernabo, appunto, il quale ha spiegato di cosa si occupa l’associazione G.I.R.A, e Mauro Bergamasco, di cui avremo presto un’intervista esclusiva, che ha presentato il suo nuovo libro “Nel Nome del Rugby” scritto con Francesca Boccaletto.

Foto Sportit/FIR

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michele.cassano@olimpiazzurra.com

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