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Atletica, Mondiali Indoor -2: Italia, quando le medaglie fioccavano! La nostra storia…

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Tra due giorni incominceranno i Mondiali Indoor di atletica leggera, in programma a Sopot (Polonia). Vi abbiamo già parlato delle pochissime chance dell’Italia (clicca qui per saperne di più), ma nella storia il nostro rapporto con i palazzetti iridati non è stato pessimo nelle precedenti 16 edizioni della competizione.

 

Il bottino azzurro è di ottimo livello: 4 ori, 4 argenti, 10 bronzi per un totale di 28 medaglie. Negli ultimi undici anni, però, cioè da Birmingham 2003, abbiamo collezionato solo due medaglie! L’argento di Antonietta Di Martino a Istanbul 2012 quando le bastò un 1.95 per dividere il gradino d’onore con altre due ragazze; il bronzo di Andrew Howe a Mosca 2006, quando un volo a 8.19 lo spedì alle spalle del carneade ghanese Gaisah e del suo eterno rivale Saladino.

In mezzo gli zero assoluto di Doha 2010, di Valencia 2008, di Budapest 2004 e appunto di Birmingham 2003.

 

Per trovare l’ultimo oro azzurro bisogna risalire addirittura a Lisbona 2001. In Portogallo un fantastico Paolo Camossi si regalò la giornata della vita e risorse dalle sabbie del triplo con un fantastico 17.32 metri nelle gambe, ai tempi record nazionale indoor. Bastarono e avanzarono per superare di sei piccoli centimetri il britannico Edwards.

 

Il Re dei Mondiali indoor, però, è indubbiamente Gennaro Di Napoli. Il partenopeo salì per ben due volte consecutive sul tetto del Pianeta: i 3000 metri si inchinarono ai suoi piedi sia a Toronto 1993 che a Barcellona 1995. Il primatista italiano della distanza è l’unico azzurro che ha conquistato due medaglie d’oro in questa competizione. 

La più medaglia in assoluto è invece Ileana Salvador: tre bronzi in tre edizioni consecutive. I 3000 metri di marcia (disciplina cancellata dai Mondiali Indoor) erano il regno della veneta che salì sul podio a Budapest 1989, Siviglia 1991, Toronto 1993. E l’attività indoor poi le serviva per fare faville all’aperto, come nel 1993 quando fu d’argento alla rassegna iridata outdoor di Stoccarda.

 

C’è un’altro personaggio che si è tolta una delle tante soddisfazioni della carriera anche ai Mondiali Indoor: l’immensa Fiona May. Dopo l’amarezza dell’argento olimpico di Atlanta 1996, la toscana d’azione si prese una spettacolare rivincita sull’odiata Ajunwa che proprio alla rassegna a cinque cerchi era rientrata da una lunga squalifica per doping. A Parigi 1997 arrivò un fantastico 6.86 (nuovo record nazionale) per sconfiggere la nigeriana di sei centimetri e per mettersi al collo l’oro.

 

Completano il nostro medagliere: due bronzi del grande Giovanni Evangelisti nel salto triplo (Siviglia 1991 e Indianapolis 1987); due bronzi di Pierfrancesco Pavoni, ex primatista italiano dei 60 metri prima del 6.51 di Michael Tumi, a Indianapolis 1987 e Budapest 1989; bronzo e argento per la 4x400m a Barcellona 1995 e Siviglia 1991; argento di Giovanni De Benedictis sui 5000m di marcia a Siviglia 1991; argento di Giuliana Salce sui 3000m di marcia a Indianapolis 1987; bronzo di Tonino Viali sugli 800m a Budapest 1989.

 

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