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Sci di fondo

Tour de Ski, due gare al termine: è l’anno della Norvegia?

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La Val di Fiemme per il verdetto finale. Dopo la tappa di Dobbiaco, la carovana del Tour de Ski si sposta sull’ostico tracciato di Lago di Tesero prima e sull’ormai mitico Cermis, dove tutto si deciderà in quei 9 km tra pendenze impossibili. Un Tour mai come negli scorsi anni nelle mani della Norvegia, clamorosamente sempre sconfitta nelle sei edizioni precedenti: con Martin Johnsrud Sundby e con Astrid Jacobsen o Therese Johaug, però, la storia potrebbe essere riscritta.

L’autorità con cui Sundby ha fatto sua la Cortina-Dobbiaco non può che averlo proiettato in cima alla lista dei candidati alla vittoria finale. La 10km in classico, inoltre, si addice perfettamente alle sue caratteristiche e il 1′ di vantaggio attuale sugli inseguitori, se mantenuto, potrebbe anche rivelarsi sufficiente sull’asperità di domenica, su cui il norvegese rappresenta un po’ un’incognita. Sugli avversari, peraltro, crescono i dubbi sulle possibilità di rimonta, alla luce del poco feeling di Petter Northug con il Cermis, mentre Alex Harvey, Calle Halfvarsson, Johannes Duerr e Chris Jespersen potrebbero non offrire garanzie per quanto riguarda la tenuta fisica; apparsi poco in forma, invece, i russi Alexander Legkov ed Ilia Chernousov, per completare il cerchio sugli otto contendenti ai 400 punti in palio.
E’ chiamato a riportare l’Italia in alto Giorgio Di Centa, in due tappe adatte alle sue caratteristiche; alla leggenda friulana non gli si chiede un’altra top ten come lo scorso anno, ma quantomeno di onorare al meglio una competizione che, sprint a parte, ha regalato ben poche soddisfazioni alla squadra azzurra. La 10km cronometrata sarà anche la perfetta occasione per avere risposte concrete da Dietmar Noeckler, sottotono a Lenzerheide e nell’inseguimento di Dobbiaco ma in grado di ripartire nella sua tecnica preferita, quella classica; la stessa amata anche da Mattia Pellegrin, positivo nella mass start elvetica e deciso a riproporsi su ottimi livelli in alternato.

Si prospetta una lotta tutta norvegese tra la Jacobsen e la Johaug, con la prima che dovrà difendere con i denti i 43.7″ di vantaggio attuali. Il primo assalto della bionda vichinga alla leadership, nell’inseguimento di ieri, è fallito, ma Therese avrà soprattutto la scalata del Cermis dalla sua per tentare la rimonta. La 5km in programma a Lago di Tesero potrebbe dire poco riguardo alla classifica generale, in cui spicca la massiccia presenza finlandese a ridosso delle cugine scandinave: Anne Kylloenen, Kerttu Niskanen e Krista Lahteenmaki appaiono ormai staccate dalla coppia di testa, ma gli estremi per allargare un derby vichingo ad una sfida finnico-norvegese ci sono. Più difficile rientrare nelle zone altissime della classifica per le due sorprese di questo Tour, la ceca Eva Vrabcova–Nyltova e la francese Aurore Jean, mentre spareranno tutte le cartucce a loro disposizione in Val di Fiemme Heidi Weng (ottava) e Kristin Stormer Steira (undicesima), nel tentativo di risalire la china.
L’Italia confida nel buon momento di forma di Elisa Brocard – 24esima e miglior azzurra – e di Marina Piller, subito dietro alla Brocard nella generale; in alternato entrambe potrebbero pagare qualcosa, ma sul Cermis entrambe possono assicurarsi l’ingresso nella zona punti. La grande risalita di Debora Agreiter, in una gara finalmente a lei congeniale, fa ben sperare sul finale di corsa dell’altoatesina, così come il 10° tempo staccato da Ilaria Debertolis nell’inseguimento. Domani, invece, potrebbe essere la giornata buona per vedere all’attacco tra i binari Virginia De Martin Topranin, finora brillante solamente nella sprint.

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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