Ciclismo, inchiesta UCI: di cosa si tratta?

Il Presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), l’inglese Brian Cookson, ha annunciato qualche giorno fa la creazione di una commissione d’inchiesta che avrà il compito di scavare nel passato della stessa UCI, ed in particolare su quei fatti che ne hanno intaccato fortemente la credibilità.

La Commissione che avrà questo duro compito è stata denominata CIRC (Commissione Indipendente di Riforma del Ciclismo) e la decisione della sua creazione è stata presa soprattutto in seguito alle accuse fatte da Lance Armstrong ai danni dei predecessori di Cookson, l’olandese Hein Verbruggen e l’irlandese Pat McQuaid. La Commissione sarà presieduta dallo svizzero Dick Marty, ex procuratore della Confederazione ed attuale membro del Coniglio d’Europa, ed assieme a lui vi saranno uno specialista dell’antidoping, il tedesco Ulrich Haas, ed un esperto di investigazioni criminali, l’australiano Peter Nicholson.

Ma a cosa servirà di preciso la CIRC? A spiegarlo è stato lo stesso Brian Cookson attraverso il suo comunicato ufficiale: la Comissione indagherà “sui problemi ai quali il ciclismo è stato confrontato in questi ultimi anni, in particolare sulle affermazioni secondo le quali l’UCI sarebbe stata implicata in delle azioni riprovevoli, affermazioni che hanno gravemente danneggiato la sua credibilità e quella del nostro sport. Il suo lavoro sarà anche quello di comprendere cosa non andasse nel ciclismo del passato e ad emettere delle raccomandazioni al fine di cambiare quello che deve essere cambiato, in modo che gli errori non si ripetano più, per quanto possibile”.

Questa Commissione assomiglia molto a quella messa in piedi dal Senato francese qualche tempo fa, con la differenza che la CIRC si limiterà ad approfondire il lato oscuro di un singolo sport, il ciclismo, mentre in Francia erano stati numerosi gli sport messi nel mirino dalla Commissione Antidoping.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com