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Gli USA “provocano” la Russia: tre omosessuali a Sochi 2014

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Non finisce di suscitare polemiche la diatriba instauratasi tra la Russia, Paese che ospiterà i prossimi Giochi Olimpici invernali, ed gli stati occidentali circa la legge promossa da Vladimir Putin per vietare la “propaganda” omosessuale in pubblico. Il provvedimento, visto chiaramente come discriminatorio, ha provocato forti reazioni in Europa e negli Stati Uniti.

Al contrario del Presidente francese François Hollande (vedi qui) e di quello tedesco Joachim Gauck (vedi qui), Barack Obama dovrebbe recarsi a Soči in occasione della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi, ma ciò non gli ha impedito di mandare un segnale di dissenso alle autorità russe.

Il capo della delegazione a stelle e strisce che si presenterà ai Giochi sarà infatti Billie Jean King, grande tennista del passato e da tempo dichiarata omosessuale. L’ormai settantenne, infatti, fu una delle prime sportive internazionali a fare coming out, nel lontano 1981. L’ex numero uno mondiale, è anche la fondatrice del circuito WTA.

Insieme a lei ci sarà anche l’ex pattinatore Brian Boitano, campione olimpico a Calgary (1988) che proprio qualche giorno fa ha dichiarato la sua omosessualità, mentre nella squadra di hockey femminile, non dovrebbe avere problemi ad essere convocata Caitlin Cahow, che ha già partecipato a Torino 2006 ed a Vancouver 2010, ottenendo un bronzo ed un argento con la squadra statunitense.

La Russia, che ha già accolto con malumore le assenze di Hollande e Gauck, viste come un vero e proprio boicottaggio, non potrà che vedere una nuova provocazione in questo gesto da parte degli Stati Uniti.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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