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Sci di fondo, parte la caccia alla sfera di cristallo: guida alla nuova stagione

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Le carte sono date, tra due giorni si comincia a fare sul serio. Anche lo sci di fondo si rimette in moto, con il primo weekend di Coppa del Mondo a Kuusamo, che ospita l’ormai classico Ruka Triple di inizio stagione. Un piccolo assaggio di quello che sarà poi il Tour de Ski, l’evento multi-stage sciistica che al solito indirizzerà pesantemente una sfera di cristallo mai così incerta. Il motivo è sostanzialmente uno, le Olimpiadi di Sochi, con tanti big che diserteranno alcuni appuntamenti (compreso il Tour?) per pianificare con maggiore accuratezza la rassegna a cinque cerchi.

Con Dario Cologna out almeno fino a gennaio e Petter Northug – detentore del titolo – lontano dall’essere competitivo a causa del virus intestinale che lo ha debilitato in estate, le porte si aprirebbero teoricamente alla truppa russa e alla Svezia, dotate degli arsenali migliori: Legkov, Vylegzhanin, Chernousov ed Hellner su tutti. Le priorità stagionali di russi e scandinavi, però, restano le medaglie olimpiche, con i primi che potrebbero addirittura saltare in massa anche il Tour de Ski, il che aprirebbe ulteriori spazi nella corsa verso il titolo a numerosi atleti. Su tutti, il maggiore indiziato per poter approfittare delle probabili assenze dei big è Alexey Poltoranin, giunto ormai nell’élite del fondo mondiale dopo il quarto posto nell’ultima classifica generale. Il kazako, poderoso in tecnica classica e dotato di un ottimo spunto veloce, potrebbe anche permettersi di soffrire nella corsa a tappe ma puntare ugualmente al bersaglio grosso. Oltre a Poltoranin, possono puntare in alto anche i norvegesi Martin Johnsrud Sundby, Sjur Roethe e Finn Haagen Krogh, sebbene tutti e tre potrebbero faticare nel Tour. Il livello generale di ques’ultimo, quindi, si prospetta tutt’altro che elevato e, alla luce del peso specifico dell’evento sulla Coppa, non mancheranno gli exploit di chi, in genere, potrebbe puntare solo ad un piazzamento: gli evergreen Tobias AngererLukas Bauer, i canadesi Ivan Babikov e Devon Kershaw, gli svedesi Daniel Richardsson e Calle Halfvarsson e il francese Maurice Manificat. Quasi impossibile definire al momento le punte della squadra russa per la Coppa anche tra le ‘seconde linee’ (Belov, Japarov, Ustiugov); tutto dipenderà da quanti e quali elementi salteranno – come riportato sopra – il Tour. Da sottolineare l’ottima condizione di Petr Sedov, vincitore di due gare FIS nelle ultime settimane: se il 23enne dovesse risultare integro fisicamente da qui a marzo potrebbe regalarsi diverse soddisfazioni.

Tra gli ‘scalatori’ maggiormente avvezzi alla salita del Cermis, inevitabile arbitro di una gran fetta di sfera di cristallo, vanno ovviamente inseriti anche Roland Clara e Giorgio Di Centa. Entrambi punteranno buona parte delle proprie fiches sui Giochi, ma non mancheranno di gettare un occhio di riguardo agli sviluppi della Coppa, in cui possono aspirare ad un piazzamento di rilievo (Rollo l’anno scorso fu 17°, Di Centa 11°). La strada da perseguire in questo senso non può che passare per la scalata all’Alpe trentina, dove sia il carabiniere brunicense che l’eterno friulano hanno dimostrato di avere una marcia in più. La presenza di una sola mass start e di due prove cronometrate a skating, inoltre, potrebbe favorire ulteriormente Rollo, non solo in chiave classifica generale ma anche per una vittoria di tappa che manca ormai dal 2010 per i colori azzurri. Tanto, troppo tempo. Proverà a sfatare il tabù-vittoria anche Federico Pellegrino, ai nastri di partenza della nuova annata con le carte in regola per togliersi qualche bella soddisfazione. Per il valdostano, 23 anni e talento cristallino, è forse arrivato il momento del salto di qualità per poter competere in maniera più continua con i grandi nomi della velocità; i tempi per un successo sembrano essere maturi dopo i due podi in Coppa e il titolo di Campione del Mondo Under23 della scorsa stagione, la palla ora passa alla neve. Le due team sprint a tecnica classica in programma quest’anno, invece, non favoriscono completamente la miglior coppia di sprinter azzurra al momento, formata da Pellegrino e David Hofer, con quest’ultimo alla ricerca di conferme dopo la buona stagione trascorsa. Non cerca solo i crismi dell’exploit Dietmar Noeckler, ma anche una crescita costante che possa condurlo tra i migliori interpreti della tecnica classica; a Kuusamo potremmo vederlo già nelle posizioni che contano. Nella squadra principale sarà presente anche Fabio Pasini, l’unico “superstite” dei due fratelli, alla luce del ritiro di Renato. Il bergamasco inseguirà la qualificazione alle Olimpiadi, ma potrebbe risultare fondamentale anche nelle staffette e nelle team sprint, dove la sua esperienza e la sua qualità possono giocare un fattore importante per le sorti delle staffette veloci.

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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