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Pattinaggio Artistico

Sarah Meier in esclusiva: “Il mio sogno è diventato realtà”

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La pattinatrice svizzera Sarah Meier ha lasciato il segno nella sua specialità: un’atleta dalle grandi capacità, che ha vinto, tra le altre, tre medaglie europee e un bronzo alla finale di Grand Prix, ed alla fine della sua carriera, nel 2011, con una gara davvero emozionate, ha ottenuto il suo più importante risultato, l’oro europeo, a casa sua, battendo l’azzurra Carolina Kostner. La ventinovenne di Bulach, ritiratasi subito dopo l’Europeo, racconta i suoi successi e le sue emozioni ad Olimpiazzurra.

Che cosa ricordi della tua prima medaglia europea?

“Mi ricordo perfettamente la competizione a Varsavia. Volevo vincere l’oro a tutti i costi, e finire,dopo il libero, al secondo posto è stato molto frustrante. Ora ripensandoci sono molto orgogliosa di quell’argento. Penso di essere stata, nel 2007, nella migliore condizione fisica di tutta la mia vita”.

Che cosa hai provato quando hai vinto l’oro a casa tua vicino al tuo pubblico?

“È stato incredibile! Ancora oggi non riesco a descrivere e a spiegare cosa e come sia accaduto. È stato un sogno diventato realtà! Tutta la gara è andata bene, tutti i dettagli sono stati perfetti e anche la fortuna è stata dalla mia parte (sorteggio etc). Era la mia ultima gara, ed ero a casa mia, con tutti i mie amici e la mia famiglia, che hanno reso ancora più speciale tutto ciò”.

sarah meier

Puoi parlarci delle tue Olimpiadi?

“Sono stata fortunata a partecipare a 3 Olimpiadi e sono state tutte diverse. I ricordi più belli li ho avuti a Salt Lake City 2002. Niente è come la prima Olimpiade, un’esperienza incredibile! Poi nel 2006, ero una pattinatrice migliore, con ovviamente più ambizioni. Ero molto focalizzata sulla gara. Vivevamo nel villaggio e mi sono divertita tanto con il team svizzero. Ero un solo po’ triste, per il fatto che c’erano 3 villaggi olimpici e non ho avuto modo di trascorre del tempo con gli atleti di altre discipline, comunque ho ottenuto un ottavo posto, di cui sono stata molto felice. Vancuover è stata una grande esperienza, ma ho pattinato in modo disastroso. Sono stata male alcuni giorni prima per un problema allo stomaco, e sono pure stata ricoverata in ospedale. Avevo perso tutta la fiducia. Quindi ero triste di non essere riuscita a pattinare al meglio, in un momento così importante. Dopodiché ho ritenuto necessario ritirarmi, ho visto una nuova generazione in arrivo, e ho sentito che non appartenevo più a quel mondo nuovo di pattinatori”.

 Sei mai stata in Italia?

“Sì, mi piace davvero tanto! Ci sono stata diverse volte, soprattutto per i galà. Adoro andare al Palavela di Torino, è un posto davvero speciale dove ho davvero grandi ricordi”.

Il tuo programma corto della stagione 2008 è stato molto apprezzato, puoi riferirci qualche curiosità?

“È stato il mio terzo programma preferito, dopo la Samba (Europeo 2011) e Finding Neverland (stagione 2005/2006). Pensa che il vestito con i palloncini è stato disegnato dalla mia migliore amica”.

Parteciperai anche quest’anno agli show di Art On Ice?

“Certo, è il momento più importante dell’anno per me! È Fantastico!”.

Ora che ti sei ritirata, segui ancora il pattinaggio? Ti mantieni in contatto con altri pattinatori? Per esempio hai partecipato ad alcuni show di Art On Ice con la coppia azzurra formata da Anna Cappellini e Luca Lanotte.

“Ho un buon rapporto con tutti i pattinatori! Seguo volentieri Anna e Luca, Valentina (Marchei ndr) e Kiira (Korpi ndr). Con Laura (Lepisto ndr) ci teniamo in contatto, dopo esserci ritirate entrambe”.

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eleonora.baroni@olimpiazzurra.com

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