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Nuoto artistico

Linda Cerruti esclusiva: ‘Lavoro per continuare a crescere’

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Linda Cerruti è la nuova reginetta del nuoto sincronizzato: giovane e brava, ha stupito tutti con il suo grande talento, ottenendo già importanti risultati, come le medaglie alle recenti Universiadi e agli Europei Junior. La ventenne di Savona, volto anche del reality di La5 “Vite in Apnea”, è già proiettata verso il futuro, anche se lei con umiltà afferma di non aspettarsi nulla. L’azzurra, ormai una certezza del movimento italiano, racconta ad Olimpiazzurra le sue aspettative, ricordando anche i recenti successi.

Hai partecipato a due Mondiali, qual è stato il più impegnativo? In quale dei due avevi più aspettative?

“Ogni gara è a sé e provoca, comunque, emozioni nuove. Non importa se sei già stata ad una competizione dello stesso livello, è sempre bellissimo parteciparvi. Si tratta sempre di gareggiare con le migliori. Sono una che non si aspetta molto, cerco di dare il massimo, in questo caso, non importa se la gara va bene o male”.

Hai partecipato a tre Europei junior vincendo diverse medaglie, quali sono le emozioni che hai provato?

“La prima medaglia di bronzo, nel singolo, agli Europei junior era veramente inaspettata, ma ancora più insperato era riuscire a riconfermarmi, anzi a migliorare l’anno dopo: risalire sul podio, solo dietro alla Russia, è stato commovente. Ho visto tutti i miei sforzi, sacrifici, sogni e obbiettivi realizzarsi, e non mi sembrava vero di essere lì vicino a quelle ragazze, che prima vedevo come irraggiungibili”.

Hai già preparato i programmi e le musiche per gli Europei in Germania?

“Stiamo ancora preparando gli esercizi, dato che gli Europei quest’anno sono ad Agosto”.

Come è stato partecipare all’Europeo di Budapest nel 2010, il tuo primo evento senior?

“Il primo Europeo è stata una sorpresa! Finiti i Campionati italiani, sono stata presa da parte da Laura De Renzis, allenatrice della nazionale assoluta, che mi ha comunicato che avrei partecipato agli Europei assoluti: sorpresa, felicità, soddisfazione e terrore si sono mischiati nella mia testa. Avevo davvero paura di gareggiare con le grandi”.

Quali sono le aspettative di questa stagione?

“Non voglio fare pronostici, perché non mi aspetto nulla, mi alleno; do il massimo e prendo quello che viene”.

Che differenza c’è tra gareggiare in singolo, in duo e in squadra?

“In singolo, ci sei solo tu in tutta la vasca, devi farti vedere, sei da sola e tutti guardano te. In due, devi essere come una persona sola, bisogna essere unite più che mai con lo stesso obiettivo fisso in testa ogni giorno. In squadra, devi essere come le altre, non devi strafare, bisogna aiutarsi l’una con l’altra e fare gruppo”.

 Com’è stata l’esperienza delle Universiadi?

“Parteciparvi è stata un’esperienza fantastica, non solo per le gare in sé, ma anche per l’organizzazione, simile a quella delle Olimpiadi: un villaggio con tutti gli atleti insieme. Per quanto riguarda i risultati, sono stati d’aiuto per arrivare ai Mondiali più tranquille e concentrate”.

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