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Portabandiera: per Zoeggeler un precedente benaugurante

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Vincere una medaglia alle Olimpiadi Invernali per un portabandiera italiano non è cosa facile. Nei ventuno precedenti, è accaduto solo sei volte.

Eppure esiste un precedente benaugurante per Armin Zoeggeler: il primo slittinista insignito del ruolo di portabandiera fu l’altoatesino Paul Hildgartner a Sarajevo 1984. Un’avventura che si tinse d’oro. Non era mai accaduto in precedenza che l’alfiere del tricolore salisse sul gradino più alto del podio.

Dal 1924 al 1960 portare l’effige italica si rivelò una sorta di tabù. Il primo a sfatarlo fu il leggendario Eugenio Monti, il quale colse due bronzi nel bob 2 e nel bob a 4 ad Innsbruck 1964.

Trascorsero dodici anni prima che un portabandiera italiano tornasse su un podio a cinque cerchi. L’impresa riuscì al grande sciatore Gustavo Thoeni, argento in slalom speciale sempre ad Innsbruck.

Detto dell’impresa di Hildgartner, arriviamo poi ai magici anni ’90. Per due edizioni consecutive (Albertville 1992 e Lillehammer 1994) il vessillifero del Bel Paese conquistò il metallo più prezioso, nell’ordine Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, entrambi in slalom gigante.

L’ultimo portabandiera capace di agguantare una medaglia fu Isolde Kostner, argento in discesa libera a Salt Lake City 2002.

E ora tocca ad Armin Zoeggeler. A Sochi il Cannibale avrà 40 anni e mille battaglie sulle spalle, ma la classe intatta per dare l’assalto al sesto alloro olimpico e chiudere da eroe una carriera già consacrata al mito.

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