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Ciclismo, doping: squalifica a vita per Di Luca?

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La procura antidoping del Coni, guidata da Tammaro Maiello, ha richiesto la squalifica a vita per il ciclista abbruzzese Danilo Di Luca. 

Il killer di Spoltore (soprannominato così dai propri tifosi), era stato trovato positivo per la terza volta in un controllo a sorpresa effettuato il 29 aprile di quest’anno, poco prima del Giro d’Italia al quale prese parte con la sua Fantini Selle Italia. Di Luca in precedenza si era fermato per altre due volte: nel 2007 per il coinvolgimento nell’inchiesta Oil for Drugs e nel 2009 per la positività all’Epo-Cera al Giro.

Il deferimento è arrivato “in ordine alla violazione dell’art. 2.1 del codice Wada in relazione alla positività per presenza di Eritropoietina ricombinante riscontrata in occasione del controllo antidoping disposto out of competition dall’Unione Ciclistica Internazionale (Uci)” del 29 aprile 2013. La Procura Antidoping, nel deferimento riguardante il corridore vincitore del Giro d’Italia del 2007, ricorda che si tratta della “seconda violazione della normativa antidoping Wada” (dopo i due anni di stop rimediati nel 2010) e oltre alla “squalifica a vita” ne chiede quindi ‘invalidazione dei risultati agonistici conseguiti successivamente al prelievo biologico”.

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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com

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