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Volley, e se i set terminano a 21 punti? La Rivoluzione

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La Pallavolo è molto vicina all’ennesima rivoluzione nella sua storia. Ancora sul punteggio. Dopo l’introduzione del rally point system e la fantomatica proposta dei nove set a quindici punti ciascuno (usato solo una volta in amichevole benefica a dicembre), ecco la nuova realtà.

Sempre partite al meglio dei cinque set (vincerne tre per conquistare l’incontro) ma che si concludono a 21 punti e non a 25. Il nuovo regolamento è stato utilizzato per le fasi eliminatorie della European League maschile (conclusesi proprio nell’ultimo weekend) ed ha registrato diversi apprezzamenti.

 

Lo scopo principale è quello di ridurre la durata le partite, di non sforare il muro delle due ore come invece sta spesso accadendo. Una richiesta televisiva perché i tempi del volley sono a volte troppo lunghi e rischiano di allontanare il fruitore medio (non, chiaramente, l’appassionato). Certo per ottemperarle al massimo servirebbe che venisse anche tolta la regola del doppio vantaggio, perché in questo modo permane comunque il rischio di andare avanti fino a punteggi astronomici con la concreta possibilità di superare comunque il limite dei 120 minuti.

 

La rivoluzione arriva anche dal punto di vista tecnica perché 4 punti in meno significano spostare gli equilibri di un parziale: il rush finale sarebbe quello che in precedenza era la parte centrale del set… Uno squilibrio psicologico a cui, chiaramente, ci si abituerebbe dopo poco.

 

La questione è molto avanzata sul tavolo della FIVB, come è trapelato dalla battuta che ha rilasciato il Presidente Ary Graça ai microfoni di Volleyball.

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