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Nuoto, Mondiali: problemi fisici o blocco psicologico per Camille Muffat?

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Grande protagonista ai Giochi Olimpici di Londra 2012, Camille Muffat era una delle donne più attese a questi Mondiali. Ma a Barcellona la francese ha deluso alla prima uscita, ottenendo un pessimo – per lei – settimo posto nella finale dei 400 metri stile libero.

La stessa Muffat non ha trovato spiegazioni alla sua controprestazione, ma le ragioni non sembrano essere dovute a problemi fisici, ma piuttosto a ragioni psicologiche. La partenza di Yannick Agnel da Nizza in direzione degli Stati Uniti, ha sollevato un polverone in seno al club della Costa Azzurra, del quale fa parte anche la stessa Muffat. Il botta e risposta tra Yannick Agnel, l’allenatore nizzardo Fabrice Pellerin e Sophie Kamoun, ex nuotatrice ora manager sia di Agnel che della Muffat, ha destabilizzato la campionessa francese a pochi giorni dall’inizio della competizione iridata.

È stato lo stesso Yannick Agnel, medagliato d’oro con la staffetta 4×100 stile libero, a parlare dei problemi della Muffat: “Deve superare le sue barriere psicologiche. Questo è il problema di Camille la maggioranza delle volte. Sarebbe in grado di nuotare sotto i quattro minuti, di abbattere il record del mondo, ma deve sbloccarsi psicologicamente. È come una bambina che ha paura”.

Ai Giochi Olimpici è andata alla grande, ma era ancora troppo tesa. Sono sicuro che riuscirà a superare questa fase”, ha dichiarato il plurimedagliato francese. Agnel ha anche raccontato di essere rimasto esterrefatto quando ha saputo del risultato dell’ormai ex compagna di club: “Non ho visto la corsa. Florent Manaudou mi ha detto il risultato e gli ho chiesto se mi stesse prendendo in giro”.

Alla Muffat restano ore i 200 metri stile libero e le staffette per riuscire a riscattarsi.

giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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