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Paralimpiadi

Assunta Legnante, l’oro oltre il buio

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Assunta Legnante si conferma la regina del mondo nel getto del peso. Ancora una medaglia d’oro, dopo quella di Londra ancora un primato del Mondo. Quello precedente, apparteneva a lei. Si piega ma non si spezza Assuntina, sorride alla vita e la sfida anche quando questa ti prende a calci, quando ti fa passare dall’essere la Capitana azzurra ai Mondiali di atletica di Osaka al dover vedere il mondo attraverso gli occhi di qualcun altro.

Un maledetto glaucoma l’ha lentamente privata della vista, fino al buio improvviso, sopraggiunto nel 2011 mentre era al volante della sua auto. Un pugno che avrebbe steso anche un rinoceronte, ma non questa vulcanica ragazza napoletana, chiamata Cannoncino per la potenza di quel braccio con cui scaglia il peso lontano lontano. C’era una Paralimpiade da preparare, una nuova sfida davanti a sé, da portare a termine lancio dopo lancio, record dopo record. Compreso quello Mondiale, distrutto con oltre quattro metri di vantaggio. A Londra l’oro Olimpico, il record del mondo,  l’inno di Mameli, la mascherina con il volto di Daibolik: perchè agli sgambetti della vita, si può e si deve rispondere con il sorriso e l’umorismo.

E oggi a Lione un’altra medaglia, un altro oro e un altro record del mondo che riscattano l’amaro in bocca lasciato dal quarto posto nel lancio del disco. Già, perchè a Cannoncino piacciono le sfide, e quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare.
E dietro quella mascherina, dietro a quel buio eterno e irreversibile, ancora una volta splende l’oro.

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