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Scherma, assoluti a Trieste: 24 titoli italiani in palio

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Ci saranno tutti, o quasi. Campioni olimpici, e del mondo, medagliati a Londra e Pechino, giovani under 20 che provano a fare lo sgambetto ai grandi, tiratori esperti che sono stati fermi troppo a lungo e ora vogliono tornare a infilare una stoccata dopo l’altra. I campionati assoluti di scherma si aprono la mattina di giovedì 30 maggio a Trieste. Privi di qualche stella magari, ma non per questo meno splendenti.

Mancheranno Valentina Vezzali e Mara Navarria, entrambe per maternità (ma se l’assenza della prima era nota da tempo, la seconda ha dato forfait solo alla vigilia), Aldo Montano e Andrea Cassarà per infortunio. Anche Matteo Tagliariol ha scelto di non partecipare in via precauzionale per il riacutizzarsi del problema alla mano che gli ha impedito di partecipare alla prova di Coppa del Mondo di Buenos Aires.

Ci saranno invece i graditissimi ritorni di Alessandra Lucchino Ilaria Salvatori e Margherita Granbassi, che con la loro classe e il loro carisma si presenteranno sulle pedane delle prove di sciabola e fioretto femminile. La Granbassi insegue ancora il suo primo titolo italiano in carriera, Alessandra Lucchino ne ha già conquistati tre, Ilaria Salvatori uno.

A difendere l’oro vinto nel 2012 ci saranno i campioni in carica Paolo Pizzo (spada maschile), Diego Occhiuzzi (sciabola maschile), Gioia Marzocca (sciabola femminile), Edoardo Luperi (fioretto maschile). A cercare il gradino più alto del podio ai nazionali assoluti per la prima volta, anche se può sembrare strano, Arianna Errigo e Irene Vecchi, che campionesse italiane non lo sono state mai.

Tra i favoriti d’obbligo anche Andrea Baldini, Giorgio Avola, Valerio Aspromonte nel fioretto maschile; Elisa Di Francisca in quello femminile; Ilaria Bianco nella sciabola femminile, Luigi Samele in quella maschile, Diego Confalonieri, Bianca Del Carretto, Rossella Fiamingo nelle prove di spada maschile e femminile.

Fari puntati anche sui più giovani: i fiorettisti Camilla Mancini e Lorenzo Nista scalpitano dopo una stagione strepitosa tra gli under 20. Stesso discorso per gli spadisti Andrea Santarelli e Marco Fichera. Enrico Garozzo è un po’ più grande di loro, più esperto e, forse, già maturo per il titolo. Nella sciabola c’è grande curiosità attorno alla gara di Enrico Berrè (autore di una grande stagione di Coppa del Mondo) e a quella dei giovani Luca Curatoli, Leonardo Affede e Francesco D’Armiento. Nella gara femminile ci si aspetta qualcosa di speciale dalle ragazze che quest’anno sono entrate prepotentemente nella squadra azzurra (Martina Petraglia, Lucrezia Sinigaglia, Rossella Gregorio). Sarà anche l’occasione per rivedere in pedana campioni che hanno abbandonato le competizioni nazionali ma che non si perderanno gli italiani, come Alfredo Rota (quattro titoli nazionali in bacheca), Cristiana Cascioli (tre), Luigi Tarantino (sei), Simone Vanni.
In palio anche i titoli delle categorie paralimpiche, con i reduci di Londra (Alessio Sarri, Matteo Betti e Andrea Macrì) e la piccola stella Bebe Vio protagonisti. Ancora in forse la presenza di Marco Cima, alle prese con gravi problemi familiari.

Giovedì le prime finali (fioretto maschile, sciabola maschile, spada femminile), sabato le altre (fioretto femminile, sciabola femminile, spada maschile). Venerdì e domenica le prove a squadre, lunedì quelle paralimpiche.

Spettacolo vero, gare equilibrate, pronostici difficilissimi da azzeccare. Il tutto con un’ottima copertura fornita da RaiSport, che trasmetterà le finali in diretta (ma i più appassionati tengano d’occhio il canale YouTube della Federscherma per seguire anche i turni precedenti). In fondo stiamo parlando dei migliori. È un campionato italiano, ma sembra quasi un mondiale.

Foto Augusto Bizzi

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

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