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Tennis, Fed Cup: l’Italia che verrà

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Una delle nazionali che ha vinto maggiormente negli ultimi anni è la squadra femminile di Federation Cup, che anche in questa stagione è riuscita a centrare l’obiettivo della quinta finale della propria storia. Infatti abbiamo ancora tutti negli occhi il grande match giocato da Roberta Vinci a Palermo contro Lucie Safarova, che ha permesso al quartetto capitanato da Corrado Barazzutti di qualificarsi per l’ultimo atto della manifestazione contro la Russia.
Una formazione quella azzurra davvero forte e che nelle ultime due stagioni ha visto un cambio delle gerarchie all’interno del gruppo. Infatti da un po’ di tempo le singolariste titolari sono diventate Sara Errani e Roberta Vinci, mentre Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, anche a causa di numerosi infortuni, sono ora delle riserve di lusso. Probabilmente questa è la squadra più forte del mondo, perchè tutte e quattro le giocatrici sono di grande livello, giocano bene su qualsiasi superficie e sono molto forti anche in doppio. Un mix di talento ed esperienza davvero impressionante e che ha portato al tennis italiano già tre trofei (2006-2009-2010).

Non bisogna dimenticare, però, che la carta d’identità di tre delle nostre azzurre tocca o supera i trent’anni e quindi bisognerà cominciare a guardare al futuro con una certa preoccupazione, perchè non si vedono all’orizzonte delle giocatrici che possano prendere il posto di queste grandi campionesse. Lo abbiamo già notato nel match del primo turno con gli Stati Uniti, quando Schiavone e Pennetta erano fuori per infortunio e al loro posto Barazzutti aveva scelto Karin Knapp e Nastassja Burnett. In quell’occasione fecero tutto, ma proprio tutto, da singolare a doppio, Sara Errani e Roberta Vinci, che arrivarono esauste all’ultimo incontro, poi vinto grazie all’esperienza e alla classe delle due azzurre.

Purtroppo dietro alle nostre Fab Four c’è davvero poco e la sola che potrebbe rappresentare un’ottima carta da giocare in futuro è Camila Giorgi. Purtroppo la marchigiana in questa stagione, che doveva essere quella della definitiva consacrazione, non ha ancora brillato, anche a causa di un problema alla spalla. Probabilmente questo infortunio le ha privato a gennaio della prima convocazione in azzurro, ma in questo momento l’italo-argentina non sembra ancora pronta per diventare un punto fisso della squadra azzurra. Troppo incostante non solo in stagione, ma anche all’interno di uno stesso match, troppo fragile ancora dal punto di vista caratteriale e quindi inadatta per ora a giocare un match di Fed Cup, dove ogni punto è vitale e può cambiare l’esito di un’ intera sfida.

Anche Karin Knapp e Nastassja Burnett non sembrano darci prospettive positive. L’altoatesina era considerata uno dei prospetti più interessanti e con il tempo si è persa anche a causa di gravi problemi fisici, che l’hanno costretta addirittura a fermarsi per un paio di anni. Adesso Karin sembra essere tornata su un buon livello e continua a saltare dentro e fuori dalle prime 100 del mondo. Qualche buon risultato è stato ottenuto, ma manca ancora molto per ritrovare la giocatrice che ci aveva fatto ben sperare ad inizio carriera.
Dietro a loro due c’è praticamente il vuoto più totale e nessuna giovane sembra poter emergere, come invece sta accadendo nel settore maschile con i vari Quinzi, Baldi e Napolitano.

In futuro ci dovremmo aggrappare a tutto il talento di Sara Errani, che diventerà un vero e proprio punto fermo per cercare di conquistare almeno la metà dei risultati ottenuti in questi ultimi anni.
Per fortuna il presente ci porta tranquillità e serenità, perchè ci sarà una meravigliosa finale con la Russia da giocare in casa e quindi il sogno della quarta coppa potrebbe davvero realizzarsi.

 

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

foto tratta da austria.com

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