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“La stoccata” di Paolo Pizzo: «Incontentabile me»

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Ho appena concluso un ritiro con la Nazionale di spada a Formia. Una settimana intensa nella quale non mi sono concesso pause poiché sto cercando in tutti i modi di recuperare una condizione che (a causa della seconda operazione alla mano) sento ancora non ottimale.

A Parigi in Coppa del Mondo farò il mio ritorno anche nella gara a squadre (la prossima settimana). Non sapete, non immaginate nemmeno quanto ci tenga. La mia testa è già lì da qualche giorno tant’è che sto trascurando pericolosamente tutto il resto.

Sono sempre stato un atleta particolare, ipercritico nei miei confronti e con le persone a cui tengo. Il resto non lo guardo, non mi interessa. Curo al dettaglio la preparazione delle gare e non c’è spazio per altro nelle mie giornate. Lo sa bene chi mi sta vicino nelle settimane precedenti una gara importante. Non sono decifrabili i miei pensieri, non sono più pronto a divertirmi o a giocare come sempre. Questo mio modo di fare (sicuramente noioso per alcuni e probabilmente eccessivo per altri) mi ha comunque portato ad alti livelli e fa parte di un percorso fatto di fatiche e scelte difficili.

Spesso i miei compagni di Nazionale scherzano sul mio modo di concentrarmi, sui miei ‘occhi di tigre’ prima di un match o anche durante un allenamento importante. Io sto volentieri allo scherzo, ben sapendo che loro stessi hanno dovuto sacrificare qualcosa per raggiungere certi risultati.
Io magari lo esterno di più, ma ognuno di noi ha lottato ogni giorno da quando ha preso la spada in mano. Ora siamo in pochi a meritare il posto in squadra. Ci ritroviamo la sera in ritiro o dopo una gara, e la testa è inevitabilmente alla gara a squadre, quella gara a squadre che nel 2016 deciderà le nazionali di spada partecipanti alle prossime Olimpiadi.

Lo so, forse questa puntata della mia rubrica vi suonerà un po’ scontata, ma io sono questo, un lavoratore, un dannato lavoratore. Migliaia di scatti, migliaia di affondi, migliaia di gesti ripetuti e non sono mai contento. Questo è il mio grosso difetto… questa è la mia forza.

Paolo Pizzo

foto di Augusto Bizzi

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