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Ciclismo

Moreno Moser fenomenale! Le Strade Bianche sono azzurre!

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Si è mostrato al grande pubblico con un 2012 straordinario. Dal Laigueglia alla Polonia, Moreno Moser aveva incantato l’Italia. Il dubbio, per questo 2013, riguardava una difficile riconferma ad alti livelli. Il GP Camaiore, giovedì, aveva soddisfatto: nonostante fosse alla prima corsa stagionale Moreno si era dimostrato brillante e determinante nella vittoria di Peter Sagan. Oggi, però, i ruoli si sono invertiti, e Moser si è, speriamo, definitivamente consacrato in una corsa dura e spettacolare, contro avversari forti. Una vittoria di classe, di gambe e di astuzia, per capire il momento giusto, per interpretare al meglio le situazioni di gara.

La prima parte della Strade Bianche è stata animata con una tradizionale fuga a quattro uomini: Aleksejs Saramotins (IAM Cycling), Michael Schar (BMC Racing Team), Maxim Belkov (Katusha Team) e Giairo Ermeti (Androni Giocattoli), partiti al chilometro 23. Il loro vantaggio non è mai stato troppo ampio e il loro destino sembrava, di fatto, segnato. Da dietro il gruppo non ha guadagnato tanto terreno quanto ci si potesse aspettare e a 30km dalla fine della gara si aggirava sui tre minuti e 30 secondi, mentre il plotone era guidato dalla Cannondale di Peter Sagan e Moreno Moser. Davanti al gruppo lo spagnolo Juan Antonio Flecha, che aveva provato a circa 50km dal traguardo a fuoriuscire dal gruppo.

Insieme alla squadra italo-americana a deciso di aumentare il ritmo anche l’Astana, che ai -20 ha preso la testa della corsa con Alessandro Vanotti. Sullo strappo di San Giorgio il plotone, già ridotto ad una quarantina di unità, si è sflilacciato ulteriormente. Sul falsopiano seguente Moreno Moser ha allungato sfruttando una fase di studio tra i big del gruppo. L’italiano ha incontrato Flecha, e ha provato a riportarsi sui primi quattro atleti, il cui vantaggio è sceso a circa 40” quando ci si apprestava a percorrere l’ultimo tratto di sterrato. Proprio sulla strada bianca Moser ha accelerato, riportandosi a ridosso dei primi, distanti ormai 15”. I big non sono riusciti a rientrare e nel tratto di falsopiano dopo l’ultima strappo si susseguono degli scatti che però non hanno fruttato il ricongiungimento coi primi.

Il forcing è arrivato da parte di Fabian Cancellara, che a 9km dal traguardo, in un tratto in leggera salita, ha messo alla frusta tutti gli avversari: a ruota dello svizzero sempre un brillante Sagan in ruolo di stopper per il compagno Moser. Con loro anche Nocentini e Reda, più volte al contrattacco. Nel contempo Moser, assieme a Saramotins, è rientrato su Schar e Belkov a 6km dalla conclusione. Dal gruppo, però, Slagter, Nocentini, Caruso e Amador hanno accorciato sulla testa della corsa. Alle loro spalle, Cancellara ha ricucito lo strappo con alcuni compagni d’avventura, e di fatto il gruppo si è ritrovato in una manciata di secondi a 3 km dal traguardo.

Sull’ultimo strappo la situazione si è bloccata e i primi 4 hanno mantenuto una decina di secondi vantaggio. Sotto il triangolo rosso dell’ultimo chilometro Moser ha cercato di fare il forcing decisivo, ma alle sue spalle sono resistiti Morkov e Saramotins. A 500 dalla conclusione il nipote del grande Francesco ha preso 15 metri sugli inseguitori, che non sono più riusciti a rientrare. Alle sue spalle, il migliore del gruppo è stato il compagno Peter Sagan, a 6”, straordinario tatticamente negli ultimi 20 chilometri.

Per la Cannondale, una doppietta straordinaria in una corsa che sa di leggenda. L’arrivo in Piazza del Campo è un tripudio per il primo azzurro capace di imporsi in questa competizione, che ha visto la prima edizione nel 2007. Ha completato il podio Rinaldo Nocentini, ottimo per tutta la gara, che ha preceduto Cancellara, Saramotins e Van Avermaet. Ottava e nona posizione per Francesco Reda e Damiano Caruso.

Due corse ed una vittoria nel 2013: chi ben comincia…

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Bettini Photo

 

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