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Atletica, Europei indoor: è un grande Tamberi da quinto posto

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Se tre giorni fa avessimo detto a Gianmarco Tamberi che sarebbe arrivato quinto nella finale del salto in alto dopo una grandissima gara, siamo sicuri che nemmeno lui ci avrebbe creduto.

Dicembre funestato da un problema ai glutei che gli ha impedito di perfezionare al meglio la preparazione tecnica, gennaio con prestazioni sottotono, febbraio che ha avuto l’acuto del 2.30 di Banska ma che è stato poi caratterizzato da un problema al tendine che gli ha fatto saltare gli Assoluti di Ancona, ultima settimana con un attacco febbrile nell’ultima settimana. Ieri qualificazione opaca.

 

Oggi, però, a Goteborg, agli Europei indoor, nell’occasione più importante, la musica è totalmente cambiata. Il marchigiano ha radicalmente aumentato la qualità dei suoi salti, oggi caratterizzati non solo dalla solita grinta, ma conditi anche da un approccio tecnico di assoluto rilievo. Entra a 2.15m e fa un percorso netto da favola fino a 2.27: non gli era mai riuscito nei due mesi indoor. A quel punto rimangono in gara in cinque e sogniamo una medaglia incredibile. Grabarz viene eliminato, Gianmarco azzecca pure 2.29.

Lo abbiamo capito: per salire sul podio serve eguagliare il personale a 2.31. Primo tentativo sporcato, secondo ben riuscito ma l’asticella non vuole saperne di rimanere su. Con i russi Dmitrik e Mudrov e il ceco Baba che centrano la misura alla seconda prova, per il ventenne c’è una scelta cruciale da prendere.

 

Il bivio è di quelli coraggiosi e lui accetta la sfida: tenere un salto per 2.33. Sarebbe record italiano. Rincorsa bellissima, lo stacco riesce alla grande, va su benissimo, è chiaramente oltre la misura, ma manca un briciolo nel richiamo delle gambe, e si tocca con un pizzico di gluteo. Un vero peccato per il nostro super boy stravagante (oggi in pedana con barba e baffi fatti a metà) che si deve accontentare della quinta piazza.

 

E’ andato oltre i pronostici della vigilia, anche se per il sottoscritto il podio era assolutamente nelle sue corde (e l’ha dimostrato). Alla fine dei conti i due russi sono risultati imprendibili: Mudrov favoloso oro con 2.35 alla prima (personale)he batte a sorpresa il primatista Dmitrik (reduce dalle battaglia con Barshim) argento con 2.33, il ceco Baba bronzo con 2.31, quarto il carneade greco Mastoras (2.29, personale).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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