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Top & Flop: Fanchini e Paris velocissimi, Errigo non si accontenta più

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1. Sci: Li abbiamo visti volare e con loro abbiamo sofferto e gioito. Dominik Paris e Nadia Fanchini sono le prime due bellissime medaglie dello sci italiano ai Mondiali di Schladimng. Medaglie diverse: attesa quella di Paris, battuto solo da Svindal, l’unico veramente più forte di lui su quella pista e forse in tutta la stagione. Inaspettata e bellissima quella di Nadia Fanchini, che è tornata sul podio dopo quattro anni d’assenza e ha cullato il sogno dell’oro per una gara intera. Scesa per seconda, ha visto tutte le big finire dietro di lei: Maria Riesch, Tina Maze, Julia Mancuso, Anna Fenninger, Lara Gut. Battuta solo da Marion Roland, due podi in carriera prima del titolo mondiale: entrambi a Schladming. Peccato.

2. Scherma: Arianna Errigo infila un terzo posto a Budapest dopo la vittoria di Danzica, e non è contenta, la squadra di fioretto femminile è arrivata ancora una volta davanti a tutte, senza Valentina Vezzali, come se fosse poi così normale e scontato vincere sempre. Diego Occhiuzzi quinti a Madrid, seconda finale a otto su due prove in stagione, secondo podio sfiorato, ma non gli basta. Soffre un po’ di più la spada femminile…

3. Rugby: Che batosta. Certo che tornare alla realtà in maniera così dura dopo il successo dell’Olimpico contro la Francia non se l’aspettava nessuno. Il 34-10 con cui la Scozia ha fatto a pezzi gli Azzurri nella seconda partita del Sei Nazioni non lascia possibilità d’appello, e ridimensiona un gruppo che sognava di essere già grande. C’è ancora tanto lavoro da fare. Meglio le ragazze, che a Dundee vincono 8-0 e fanno due su due.

4. Hockey su ghiaccio: Manca sempre un soldo per fare una lira. L’Italia batte la Germania all’overtime e Olanda per 4-1, ma è tutto inutile per colpa della sconfitta inattesa contro l’Austria, che prende, ringrazia e porta a casa la qualificazione a Sochi. Niente Olimpiadi per gli Azzurri, ma segnali di crescita enormi.

7. Slittino: Il cannibale che torna a mangiarsi tutti gli avversari due anni dopo, il suo apprendista che lo rincorre, per una manche gli sta davanti, ma poi gli finisce dietro di 2 decimi, David Mair che sale sul terzo gradino del podio con una grande seconda parte di gara. Lake Placid ha regalato una storica tripletta allo slittino italiano. Zoeggeler c’è ancora, Fischnaller è già un campione. Per il passaggio di testimone c’è tempo. Tutto rimandato a dopo Sochi.

6. Tennis: Robertina e Sarita ce l’hanno fatta. Il loro imbattibile doppio è riuscito ad avere la meglio delle americane e ha portato l’Italia in semifinale di Davis. Certo, non c’erano né Venus né Serena, ma la prova delle nostre due ragazze è stata straordinaria per caparbietà e resistenza. L’eliminazione sembrava dietro l’angolo, ma la Vinci ha trovato la forza di ribaltare e conquistare il suo secondo singolare per il 2-2 che ha portato al doppio vincente. Grandi!

7. Ciclismo: La nota più stonata del weekend sportivo italiano non arriva dal campo, né dalla strada, ma dalle pagine della Gazzetta dello Sport, che svela lo scoop che nessun amante del ciclismo avrebbe mai voluto leggere. Mario Cipollini sarebbe negli appunti di Eufemiano Fuentes, il medico spagnolo mago del doping, il demiurgo della Operacion Puerto. Il Re Leone si è difeso attraverso i suoi avvocati, ma l’ombra che aleggia su di lui è decisamente ingombrante. Anche il Coni ha aperto un’inchiesta. E il ciclismo è sempre più a pezzi.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto Pentaphoto/Giovanni Auletta

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