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Sci di fondo | Clara e Fauner, come preparare (male) un Mondiale

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“Quel che è certo è che ci stiamo preparando con l’unico obiettivo di essere al top della forma nei Mondiali della Val di Fiemme”. Così parlava Roland Clara alla vigilia dell’esordio in Coppa del Mondo a Gaellivare, tre mesi e molte gare fa. Dichiarazioni inequivocabili, che prefissavano come punto di arrivo della stagione proprio i Mondiali di casa. D’altronde, in Svezia Rollo e gli azzurri dovevano cominciare a scoprire il loro grado di forma, quindi la preoccupazione per un 18° posto nella 15km a skating cronometrata, la gara preferita dal brunicense, era praticamente pari a zero.

Ma di preoccupazione non si può parlare nemmeno dopo la gara odierna, perché sarebbe un eufemismo. Era il giorno più atteso, quello in cui si sperava concretamente in una medaglia o quantomeno in una grande prestazione, che, inevitabilmente, avrebbe posto le basi per una staffetta capace di lottare per una medaglia. Ancora una volta, però, di soddisfazioni la squadra azzurra dello sci di fondo non riesce a concederne, perché Clara toppa clamorosamente l’obiettivo stagionale, fallisce la sua gara e apre un inevitabile processo nei suoi confronti e, soprattutto, nei confronti di Silvio Fauner. 21ma posizione, 2.24′ di distacco dal vincitore Northug e zero attenuanti. Materiali? Senza dubbio Roland possedeva sci migliori della compagine russa e gli stessi del compagno Hofer, giunto 13° in una gara non propriamente adatta alle sue caratteristiche, mentre le doti da fondista vero di Clara potevano (e dovevano) venir fuori. Facendo le dovute proporzioni, anche il giovane Fabio Clementi ha fatto meglio, mentre è inspiegabile come Moriggl, dato poco in forma alla vigilia, sia stato inserito nella start list. Inoltre, l’anello di Lago di Tesero si sposava perfettamente con le preferenze di Clara, trattandosi di un tracciato estremamente duro ed impegnativo e con pendenze importanti.

Un fallimento completo quello di Roland, i cui fantasmi cominciavano ad aleggiare già dopo la prestazione incolore dello skiathlon. La gara di oggi assumeva, dunque, il ruolo di spartiacque in vista della staffetta, dove il ruolo del 30enne altoatesino sarebbe stato prezioso in terza frazione. Con questo Clara, però, difficilmente si potrà aspirare a risultati di prestigio. Peraltro, lui stesso ha dichiarato, nel post-gara, di non averne più a metà del secondo giro, quindi a metà gara! Sintomo di errori nella preparazione all’appuntamento più importante della stagione, anche perché dietro al flop di Clara non può che esserci anche il flop dello staff tecnico e di Silvio Fauner, di diritto sul banco degli imputati. E’ vero, gli altri azzurri non sono crollati nelle gare precedenti, ma l’uomo di punta della Nazionale è proprio Rollo (insieme a Di Centa, al quale ci si aggrappa nella 50km) e la sua debacle pesa come un macigno nel bilancio iridato. Il pericolo ‘zero medaglie’, adesso, è più che mai realistico e solo un’impresa in una delle due ultime gare potrebbe salvare pienamente il direttore tecnico, sempre più sulla graticola. Si fosse trattato di un allenatore di calcio, avrebbe già le valigie in mano e, francamente, non definiremmo sbagliata la scelta (improbabile) di dimettersi.

 

daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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