Seguici su

Ciclismo

Pippo Pozzato, da Laigueglia a Roubaix

Pubblicato

il

Era iniziato in sordina il 2013 di Filippo Pozzato, sempre oltre la sessantesima posizione in tutte le gare che aveva disputato. Domenica, però, qualcosa è cambiato. E non solo per il risultato.

Il Pozzato vincente visto al Laigueglia, aveva qualcosa di più. Non la classe in bicicletta, sempre. Non un talento innato, sempre avuto. No. Una determinazione oltre il normale, testimoniata in maniera perfetta dall’urlo, quasi di liberazione, arrivato dopo il traguardo. L’ultimo successo, e unico della scorsa stagione, era arrivato il 28 aprile al GP Larciano. Successivamente, una squalifica di tre mesi che l’ha tagliato fuori dalle Olimpiadi, condizionando pesantemente il suo finale di stagione.

Il prossimo grande obiettivo del vicentino dovrebbe essere la Milano-Sanremo, che già l’ha visto vincitore nel 2006 e secondo nel 2008. Il tempo è passato ma probabilmente Pozzato, a 32 anni, potrebbe aver trovato una nuova maturità, non solo fisica ma anche mentale. Lo scorso anno ha sfiorato un successo al Giro delle Fiandre, che potrebbe averlo temprato per riprovare l’assalto nel 2013 nella Settimana Santa del ciclismo.

Quello che ha impressionato, di Pozzato, è stata la decisione. Sull’ultima asperità, ha imposto, grazie al ritmo di Pietropolli, un ritmo elevato. E non appena Mauro Santambrogio ha provato l’affondo, ha reagito in maniera fulminea, dimostrando un colpo di pedale già di alto livello anche quando la strada tendeva verso l’alto. La volata, contro Santambrogio e Reda, è stata una pura formalità per transitare per primo sotto la linea del traguardo. Gli avversari, giusto dirlo, non erano i Cancellara, i Boonen o i Gilbert contro cui dovrà misurarsi nei prossimi mesi, ma l’inizio sembra quello giusto.

Un Pozzato magro e “tirato”, quello che si è mostrato al pubblico ligure, sorridente in conferenza stampa e sicuro sulla bicicletta. Il digiuno, al Nord, non viene rotto da quando ad imporsi al Fiandre fu Ballan. Dobbiamo tornare al 2007. Sei anni, forse, sono troppi senza vittorie italiane tra Fiandre e Roubaix, due corse che han fatto la storia di questo sport.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: dotcycle.it

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *