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Florian Clara/Patrick Pigneter:”Sogniamo le Olimpiadi!”

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Patrick Pigneter e Florian Clara sono due dei protagonisti della Coppa del Mondo di slittino naturale. Entrambi detengono il record di maggiori allori conquistati: Pigneter, nel singolo ha conquistato ben 7 Coppe, mentre nel doppio insieme a Clara vantano 4 trofei. Recentemente si sono laureati Campioni del Mondo.
Scopriamo cosa ci hanno detto nell’intervista che gentilmente ci hanno rilasciato.

Come è nata la passione per questo sport?

P:Mio padre faceva le gare di slittino e ad 8 anni mi ha portato su una pista e da lì è nata la mia passione!”
F:“La passione per questo sport e nata sin da piccolo! Mio padre praticava questo sport e quindi mi ha trasmesso questa passone. È sempre stato al mio fianco e mi ha dato la possibilità di praticare questo sport”. 

Ci spiegate quali soni le differenze tra una lo slittino naturale e quello artificiale?

P-F: “Su una pista artificiale gareggiano in un canale con le curve alte, mentre noi gareggiamo su quella naturale, che è una sorta di strada di foresta, ghiacciata con le parati di destra e sinistra in legno. Le velocità in quell’artificiale sono più elevate e noi siamo anche costretti a frenare prima delle curve perchè la velocità è troppo elevata per riuscire a fare le curve nel miglior modo”.


L’Italia è una delle nazioni che domina questa specialità: 7 coppe vinte nel singolo, 4 nel doppio e svariati titoli Mondiali, gli ultimi proprio nella recente rassegna iridata di Nova Ponente: qual’è il vostro segreto?

P: “Il mio segreto è quello che amo questo sport e vivo per questo sport, e faccio tanto allenamento sia in estate che in inverno”.

F: “L’Italia ha una grande tradizione ed è sempre stata una delle nazioni che ha privilegiato in questo sport. Bisogna dire che le associazioni sportive che abbiamo fanno un grande lavoro con i giovani. La scelta è molto vasta e quindi la qualità e sempre molto elevata. Peccato che no ci sono più regioni che abbiano la possibilità di far apprezzare questo sport ai giovani”.


Come è la situazione del movimento giovanile italiano, quali soni gli atleti che, in futuro, potrebbero essere i vostri eredi?

P: “Sí da noi in Italia sopratutto in Alto Adige ne abbiamo tantissimi. Ma anche in altre regioni, sicuramente non é cosi facilie perchè al momento non è ancora una disciplina olimpica e poi mancano i finanziamenti”.

F:“L’Alto Adige è quella dove c’è più attività, anche nel Trentino si sta muovendo qualcosa. La Valle D’Aosta è stata per anni al top con vari atleti, negli ultimi anni però e un po’ scomparsa, pero hanno un programma per riportare in ribalta i giovani talenti. Difficile fare nomi, però se riusciremo a far apprezzare questo sport ai giovani gli eredi arriveranno da soli”.

Quali sono gli atleti da temere maggiormente sia nelle gare di singoli che in quelle di doppio?

P:“Nel singolo, ma anche nel doppio sono sopratutto i compagni di squadra, gli austriaci, i russi e più staccati Germania e Polonia”.

F:”Gli atleti da temere nel singolo arrivano sicuramente dall’Austria, anche loro hanno una bella squadra che ci da sempre del filo da torcere. La Russia è in grande crescita. Nel doppio è uguale, però i russi tengono più al doppio e presentano molte coppie competitive. L’Austria però non è da meno, infatti di solito nei primi tre posti di ogni tappa di CdM troviamo una coppia austriaca. Noi attualmente abbiamo solo 2 coppie competitive nella coppa del mondo. Ma ci siamo tolti delle belle soddisfazioni, come ad esempio nell’ultima tappa di coppa del mondo a Kindberg in Austria dove abbiamo festeggiato una belle doppietta, che no succedeva da dieci anni circa”.


Lo slittino su pista naturale non è ancora riconosciuto come sport olimpico, come mai?

P: “Non è cosi facile trovare la risposta Giusta. Abbiamo sicuramente uno sport molto bello e spettacolare, ma forse negli ultimi anni la federazione internazionale ha dormito un po’. Ma posso dire che al momento siamo arrivati ad un buon punto e tutto va per il meglio, si spera per le Olimpiadi del 2018 o del 2022”.

F:“Sfortunatamente non siamo ancora stati riconosciuti dal Comitato Olimpico. Le Olimpiadi di Torino erano abbastanza vicine, dopo la disdetta siamo scesi un po’ in un buco però ora ci stiamo riprendendo e la FIL sta facendo di tutto per riuscire ad arrivare alle Olimpiadi del 2018”.


Quali sono i vostri obbiettivi futuri?

P:“Ho vinto già tutto, ma la motivazione di vincere è ancora tantissima! L’obbiettivo sicuramente sono le Olimpiadi”.

F:“Cercare di restare in testa alla Coppa del Mondo e conquistare la vittoria alle Olimpiadi, anche se questo è un sogno ancora troppo lontano”.

michelepio.pompilio@olimpiazzurra.com

foto Simone Scalet

 

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