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Combinata nordica

Sport Invernali: cara Francia, in questo momento ci sei superiore

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Se le Olimpiadi invernali di Sochi iniziassero oggi, la Francia potrebbe puntare alle prime 5 posizioni del medagliere (se non al podio finale…), mentre l’Italia dovrebbe lottare e soffrire, magari aggrappandosi a sci alpino e snowboard, per cercare di ritrovare quella top10 perduta a Vancouver 2010 dopo ben 26 anni.

I cugini d’Oltralpe, inutile negarlo, sono i nostri veri, irriducibili rivali storici, forti di una tradizione sportiva equivalente a quella italica, anche se inferiore complessivamente dal punto di vista dei risultati. Eppure, in questo momento, i transalpini sono nettamente superiori agli azzurri negli sport invernali, tanto che non possiamo nascondere un pizzico di invidia.

La profonda e semplice differenza, al momento, è la seguente: la Francia può contare su alcuni fuoriclasse che rappresentano i numeri uno delle rispettive discipline, l’Italia solo su progetti di campioni ancora distanti dall’attesa consacrazione.

Partiamo dalla combinata nordica. Jason Lamy-Chappuis, a soli 26 anni, ha già vinto ben tre sfere di cristallo e 21 prove individuali di Coppa del Mondo, cui si aggiungono un oro olimpico ed un altro mondiale. Con ogni probabilità, il franco-americano a fine carriera verrà considerato come il più grande di sempre. L’Italia avrebbe anche una risposta allo strapotere di Lamy-Chappuis: stiamo parlando naturalmente di Alessandro Pittin, bronzo a Vancouver 2010 e vincitore di ben tre gare di fila a Chaux-Neuve nella passata stagione. Il 22enne carnico, tuttavia, è rimasto vittima di una serie incredibile di infortuni, tanto che, in sostanza, dovrebbe tornare a gareggiare solo ad un mese dall’inizio dei Mondiali in Val di Fiemme. Senza dimenticare, poi, che gli stop sono derivati sempre da cadute dal trampolino, quindi è tutto da dimostrare che il campioncino di Cercivento ritrovi la sicurezza necessaria anche dal punto di vista psicologico.

Altro fenomeno assoluto è Martin Fourcade, il migliore al mondo (per distacco) nel biathlon, capace di aggiudicarsi la Coppa del Mondo assoluta nella scorsa annata e lanciato verso il bis in quella in corso. Si tratta di un autentico fuoriclasse, non solo in quanto dotato di un passo sugli sci stratosferico e di una precisione al poligono invidiabile, ma anche perché riesce sempre ad installarsi nelle primissime posizioni pur se non in condizioni di forma ottimali. Il Bel Paese, anche in questo caso, attende ormai da qualche anno l’esplosione definitiva di Lukas Hofer, il quale sinora si è messo veramente in luce solo con il bronzo nella mass start ai Mondiale del 2011. E’ risaputo che gli azzurri maturino in ritardo rispetto a tutti i colleghi europei, dunque potrebbe essere il caso anche del 23enne altoatesino.

Esistono buone possibilità che i transalpini possano conquistare a Sochi 7 medaglie (di cui molte d’oro) solo con l’apporto di Lamy-Chappuis e Fourcade…

A livello maschile, nello sci alpino, in questo preciso momento storico l’Italia ha qualcosa in più della Francia. Tuttavia, ancora una volta, i nostri cugini possiedono tra le mani il fuoriclasse polivalente del futuro (Alexis Pinturault), mentre noi, chissà ancora per quanti anni, potremo solo sognare la sfera di cristallo assoluta.

Nello sci di fondo Maurice Manificat (recente vincitore dello skiathlon di Canmore davanti a Roland Clara) non sarà il numero uno in assoluto (Northug e Cologna sono di un altro pianeta), tuttavia un posto tra i magnifici cinque lo occupa di diritto. Il 26enne della Savoia è un atleta completo, incisivo in tecnica classica e tra i migliori in assoluto nel passo pattinato. Proprio la completezza tecnica lo distingue dai nostri azzurri che, come noto, soffrono ormai da anni nella tecnica che vede viaggiare gli sci tra i binari.

Non dimentichiamo, poi, Tessa Worley (sci alpino), Jean Frederic Chapuis (skicross), Ophelie David (skicross) e Sophie Rodriguez (snowboard). Insomma, la Francia si presenterà ai Giochi Olimpici russi con le caratteristiche di un’autentica corazzata.

L’Italia, al contrario, potrà disporre di numerosi out-sider (come sempre nella storia recente, verrebbe da dire), ma di pochissime certezze, ovvero di atleti che garantiscono un podio pressoché scontato nelle rispettive discipline.

 

federico.militello@olimpiazzurra.com

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