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Sci Alpino

Sci: slalomisti, Campiglio vi chiama

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Così non va. Jacques Theolier, responsabile della squadra azzurra delle prove tecniche, ne è perfettamente consapevole: nel giorno in cui suo figlio Steven ha debuttato in Coppa del Mondo, gli slalomisti italiani sono stati ancora sottotono.

Sabato, infatti, nello speciale di Val-d’Isère il miglior risultato tricolore è stato il settimo posto di Cristian Deville, con Moelgg undicesimo (in calo dopo il quarto posto di Levi), Thaler ventesimo (quinto in Finlandia), Razzoli ventunesimo e Nani ventiquattresimo. Risultati che, presi così, potrebbero anche essere positivi: se non fosse che la squadra azzurra di slalom, per quanto dimostrato nella passata stagione, è presumibilmente la più forte del lotto. Dunque, è lecito attendersi qualcosa di più. Quel “qualcosa di più” lo stava facendo, in parte, Stefano Gross, quarto dopo la prima manche, pur col sospetto di non aver sfruttato appieno il pettorale numero uno: la sua seconda prova è durata appena due paletti, prima dell’inforcata che lo ha fatto fuori dai giochi. Sabo non deve abbattersi: ventunesimo in Finlandia e, per l’appunto, out in Francia, l’avvio di stagione non è certo stato consono alle sue aspettative. Inforcare fa parte del gioco, così come sbagliare una gara: Gross deve rimanere lucido, la stagione è ancora lunga e le occasioni per rifarsi sono davvero tante. L’altro fassano Cristian Deville ha dato segnali di ripresa dopo l’uscita di Levi, per quanto nella seconda manche abbia dato l’impressione di aver tirato il freno a mano; del resto, due inforcate consecutive sarebbero state difficili da digerire, soprattutto psicologicamente. L’importante è che Deville torni ad essere quel Diavolo scatenato, senza condizionamenti di alcun tipo, che può davvero giocarsela alla pari in ogni occasione con Hirscher, Myhrer e, appunto, Gross.

Manfred Moelgg, splendidamente in forma nelle prime gare stagionali (sia in slalom, sia in gigante), ha fatto un passo indietro in Val-d’Isère. La seconda manche è stata sicuramente più positiva, con otto posizioni recuperate grazie ad una sciata più sciolta: da Manfred, o perlomeno dal Manfred ritrovato tra Sölden, Levi e l’America, ci si attende però di meglio. Come ci si può attendere di più dall’esperto Patrick Thaler, molto bravo a Levi e apparso invece in difficoltà in Francia: tecnicamente, la sua sciata è sempre molto bella da vedere, ma sulla Face de Bellevarde ha dato l’impressione di essere poco rapido in fase di cambio, portando fuori una scarsa velocità che lo ha rimbalzato in ventesima posizione. Anche Razzoli è scivolato indietro rispetto a Levi: il campione olimpico, oltretutto, ha deciso di cambiare materiali, chiudendo il glorioso sodalizio con Nordica nel mezzo della stagione. I nuovi sci ci porteranno il vecchio Razzo, restituendogli magari una maggiore convinzione nei propri mezzi? Può darsi.

Di sicuro, tra una settimana gli azzurri avranno un appuntamento da non fallire: un’occasione nella quale i big dovranno ritrovarsi là davanti e il giovane Roberto Nani (unitamente magari all’altro, talentuoso Riccardo Tonetti) dovrà confermare i grandi progressi che sta facendo di gara in gara. Stiamo parlando del grande ritorno di Madonna di Campiglio, con lo speciale su un Canalone Miramonti splendidamente illuminato. La bellezza dello slalom trentino ha pochi eguali nel calendario di Coppa del Mondo: per questo, e per mille altri motivi, la squadra italiana non potrà veramente sbagliare.

foto tratta da it.eurosport.yahoo.com

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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