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Fenomeno Quinzi: il confronto con i “big four” alla stessa età

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Settimana dopo settimana, il sedicenne Gianluigi Quinzi mostra progressi sempre più sorprendenti: il talentino marchigiano, infatti, ha conquistato l’accesso alle semifinale del torneo future di Lins, in Brasile ($15.000, terra), sconfiggendo per 6-4, 3-6, 6-1 il più esperto cileno Hans Podilipnik-Castillo, attorno alla trecentesima posizione del ranking mondiale, circa 340 posti più avanti dell’azzurro.

Proprio nella classifica ATP, il ragazzo di Porto San Giorgio farà un ulteriore balzo in avanti, avvicinandosi ai primi 600 (se dovesse uscire in semifinale) o sfiorando addirittura i primi 500 in caso di vittoria del torneo. E’ interessante il confronto tra Quinzi e i principali talenti del tennis mondiale in quanto a posizione nel ranking all’età di 16 anni: l’attuale numero 1 del mondo Novak Djokovic, classe 1987, a fine 2003 era attorno alla posizione 680, dunque sui livelli del marchigiano; lo svizzero Roger Federer, nel 1997, era il numero 700; lo scozzese Andy Murray, a fine 2003, si issava attorno al 540esimo gradino del ranking; infine, lo spagnolo Rafael Nadal, nel 2002, aveva già varcato i primi 200 del mondo.

Dunque, con l’eccezione del precocissimo Rafa, Quinzi sembra addirittura meglio di quanto non fossero, alla sua età, i principali campioni della racchetta. Certo, è davvero molto presto per caricare il bravo marchigiano di tali responsabilità, anche perché la storia del tennis azzurro è ricca di grandi talenti in età giovanile misteriosamente scomparsi con l’andare degli anni. E’ anche vero che un campioncino di questi livelli, forse, non si era mai visto; possiamo solo sperare che Quinzi continui a crescere in serenità, senza risentire delle pressioni, per continuare a stupirci.

foto della Federazione Italiana Tennis

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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