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Ciclismo

Tour de France, le pagelle: Luis Leon Sanchez perfetto

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La quattordicesima tappa del Tour de France si è conclusa con la vittoria di Luis Leon Sanchez, in fuga sin dalla mattina. Per il gruppo, se non fosse stato per una foratura di Evans, una giornata senza ostilità nonostante due colli di prima categoria tra i meno 60 e i meno 40. Andiamo a vedere le pagelle.

SANCHEZ Luis Leon, 10: va in fuga sin dalla mattina e sull’ultima ascesa è il più attivo. Fatica in cima e si stacca, ma in discesa riesce a rientrare assieme a Gilbert. Parte ai -12km e da dietro non riescono neppure ad avvicinarsi se non quando lo spagnolo inizia ad esultare. Dopo averci provato ieri ecco il sigillo, che risolleva anche il Tour della Rabobank, appiedata dai capitani che avrebbero dovuto lottare per i piani alti della generale.

SAGAN Peter, 9: va vicino al quarto successo in questo Tour, ma non può rispondere all’attacco di Sanchez in quanto impegnato a rifocillarsi. Vince lo sprint dei battuti che, assieme al traguardo volante, gli consente di incrementare il margine di vantaggio sugli avversari per la classifica a punti. A completare il tutto vince il premio di “più combattivo”.

CASAR Sandy, 7.5: terzo, batte anche Gilbert allo sprint dopo aver scollinato per primo sul Mur de Peguere dove si è dimostrato il più forte della compagnia. Ottima prova per il francese che è una garanzia in tappe come questa.

GILBERT Philippe, 7: quantomeno interessante rivederlo a lottare per le prime posizioni. Si difende in salita anche se nella parte finale paga qualcosina ai migliori ed è costretto a rientrare con Sanchez. Fosse stato lo scorso anno non avremmo avuto dubbi, la vittoria sarebbe stata sua.

IZAGUIRRE Gorka, 7: bravo anche lui ad arrivare nei 5 che si sono giocati il successo di tappa senza mai andare troppo in difficoltà. Lo sprint non è il suo forte e chiude proprio quinto.

BMC, 5: impossibile lasciare il capitano così solo. La foratura poteva costargli caro, anche perché non era presente l’ammiraglia dietro il gruppo. Impacciati anche i meccanici, che costringono l’australiano a due cambi di ruota. Per sua fortuna il Team Sky ha deciso di fermarsi, altrimenti avrebbe pagato qualcosa come 2′ ai diretti avversari.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

foto tratta da rudyprojectusa.com

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