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Fantastica Roberta! La Bruni è di bronzo ai Mondiali

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L’Italia può finalmente sorridere. Ai Mondiali Juniores di Barcellona arriva una medaglia da chi non ci si aspettava. Un talento che ha trovato la sua dimensione ed è definitivamente sbocciato. Roberta Bruni (nella foto FIDAL) si consacra nella rassegna iridata e sale su un podio che solo i più ottimisti credevano possibile e in cui solo lei, nei suoi sogni più belli, poteva sperare. Il bronzo del salto con l’asta è suo con la misura di 4.20 ottenuta al terzo tentativo.

 

Dopo aver vinto gli Eyof nel 2011 e aver clamorosamente mancato l’appuntamento ai Mondiali U18 di Lille, la 18enne trova una giornata di gloria e mostra al Mondo tutte le sue capacità. A prevalere sono stati i nervi in una gara in cui si è sbagliato davvero moltissimo e in cui è stata la testa a farla da padrona. Proprio la grande tenuta mentale della reatina è riuscita ad avere la meglio su rivali più accreditate in partenza che sono cadute sotto i colpi di una maratona asfissiante. Quando le asticelle iniziavano a cadere copiosamente, l’allieva di Riccardo Balloni ha tirato fuori le unghie: 4.15 al terzo tentativo e 4.20 all’ultimo appello con una pressione addosso incredibile. Davanti a lei la imitava solo l’australiana Parnov che poi volava anche a 4.30 dopo i tre errori dell’azzurra a 4.25 (le sarebbero valsi il momentaneo argento). Di un altro pianeta la svedese Angelica Bengtsson che entra a 4.25 (superato senza problemi), va diretta a 4.35 e vince facilmente l’oro. Da sola salta 4.50 e chiede il 4.60 (fallendo): è comunque il record dei campionati per la 19enne (personal best a 4.58) che due settimane fa era anche in finale agli Europei assoluti di Helsinki.

Dal punto di vista tecnico è mancato tanto (rispetto ai suoi standard, s’intende) alla ragazza della Cariri (la grande studentesca che ha sempre sfornato dei campioncini e che era presenta in massa sugli spalti del Montjuic): ha faticato nell’inforcare al meglio l’attrezzo, ci sono state alcune imprecisioni sugli appoggi di rincorsa e poca destrezza durante il superamento dell’asticella (per questo sono arrivati i nulli a 4.25). Ma per questo ci sarà modo e tempo per migliorare visto che la ragazza ha diverse doti, ha un personale di 4.35 e ha sbagliato di poco il minimo olimpico A (4.50) a Misano Adriatico tre settimane fa. La Bruni c’è e si vede! La zia Laura Spagnoli, ex mezzofondista che l’aveva indirizzata all’atletica nel 2008, ci aveva visto proprio giusto. Grazie a lei.

 

Buone notizie anche dalle batterie della 4×400 maschile. Marco Lorenzi, come previsto, resta a riposo: è un rischio calcolato, perché Incantalupo e Rontini offrono comunque una certa garanzia di rendimento e la storia insegna che con un tempo intorno ai 3’08” la finale diventa un fatto matematico. Eppure il quartetto campione d’Europa rischia e parecchio. Fortunatamente Michele Tricca sa gestire situazioni del genere e la rimonta sull’ultimo frazionista bahamense vale la finale. Domani lotteranno per la supremazia continentale con la Polonia (unica altra formazione europea promossa). Quel che verrà sarà tanto di guadagnato.

 

I gemelli Lorenzo e Samuele Dini si comportano bene nei 5000m. Il primo chiude quattordicesimo: terzo degli Europei e personale migliorato a 14’22”97.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

 

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