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Golf, PGA Tour 2017. Dustin Johnson ad un passo dal numero uno mondiale nel Genesis Open, programma ritardato dalla pioggia. Francesco Molinari non supera il taglio

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Dustin Johnson conduce le danze al termine del secondo giro del Genesis Open, torneo inserito nel circuito del PGA Tour 2017, con il programma seriamente condizionato dalle intemperie che hanno caratterizzato i giorni scorsi e che costringeranno dunque i golfisti ad un vero e proprio tour de force domenica per completare le 36 buche rimanenti. Il fuoriclasse americano ha concluso la tornata in 66 colpi stanziandosi in vetta grazie allo score complessivo di -10, frutto di un andamento impeccabile testimoniato dai cinque birdies a fronte di zero bogey. Ricordiamo che in caso di successo finale, Johnson diventerebbe il nuovo numero uno del ranking mondiale scalzando dalla vetta l’australiano Jason Day, attualmente relegato in 53ma piazza complice un bilancio complessivo di -1 e non ancora al massimo della condizione dopo il lungo stop.

Dovrà però fare molta attenzione alle velleità dei connazionali Pat Perez e Cameron Tringale, entrambi appaiati a -9 ma senza quella dose di esperienza su questi palcoscenici che invece può vantare il leader della graduatoria. Segue un terzetto a -7 formato dal venezuelano Jhonattan Vegas, capace di assestarsi su buoni livelli nonostante le insidie del percorso, e dagli americani Patrick Rodgers e J.T. Poston, i quali hanno puntato molto sulla regolarità evitando sbavature che potessero comprometterne la gara.

A completare la Top 10 ci pensa un drappello formato dalla bellezza di dieci atleti tutti fermi a -6, tra cui spiccano i nomi del fuoriclasse statunitense Matt Kuchar, in netta risalita e capace di scalare ben tredici posizioni, e dell’inglese Luke Donald, chiamato ad incrementare ulteriormente il proprio ritmo per inserirsi nella lotta ai vertici della classifica. Oltre a quest’ultimo, il sudafricano Branden Grace e l’indiano Anirban Lahiri contribuiscono a spezzare l’egemonia a stelle e strisce nelle prime posizioni, anche se appare difficile che possano ambire ad un piazzamento superiore considerata la caratura degli avversari.

Piccoli segnali di risveglio arrivano dall’americano Jordan Spieth (-5) e dall’inglese Justin Rose (-4), pur constatando che il loro distacco dalla vetta ha ormai assunto proporzioni rilevanti, mentre il concetto inverso vale per Patrick Reed e Justin Thomas, vittime di un weekend a dir poco negativo che li vede appaiati al 53° posto con lo score di -1. Non supera infine il taglio il nostro Francesco Molinari, la cui pessima performance realizzata ieri in 75 colpi gli “consente” almeno di recuperare preziose energie fisiche e mentali in vista dei prossimi appuntamenti del tour.

 

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