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Ciclismo

Tour de France 2016: i francesi cercano il successore di Hinault, Pinot in prima fila

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Sono trascorsi oramai trentuno anni dall’ultima vittoria francese alla Grande Boucle, quella di Bernard Hinault, che nel 1985 conquistò il suo quinto Tour de France. È pur vero che nel 1989 le cose sarebbero potute andare diversamente, con il compianto Laurent Fignon che fu battuto per soli otto secondi dallo statunitense Greg Lemond, ma resta comunque un lasso di tempo enorme senza successi finali per un Paese che organizza la corsa più importante del mondo e che vanta ben trentasei vittorie, il doppio del Belgio, secondo in questa classifica.

Dallo scandalo Festina del 1998, la Francia ha trascorso ben quindici Tour de France senza vedere i propri atleti salire sul podio, fino all’eccezionale edizione del 2014, con Jean-Christophe Péraud e Thibaut Pinot che hanno accompagnato Vincenzo Nibali nella premiazione degli Champs Élysées. In questi anni bui del ciclismo francese, molti affermarono che la Francia non avrebbe potuto più vincere ad alti livelli fino all’estirpazione della piaga doping, proprio per i provvedimenti molto seri che furono presi nel Paese del Tour dopo “l’affaire Festina”, mentre altrove si continuava a far finta di nulla, come si è poi venuto a sapere con qualche anno di ritardo.

Sta di fatto che oggi la Francia può sognare in grande grazie alla sua nuova generazione di talentuosi ciclisti che si sono messi in luce nelle ultime stagioni, e magari proprio a partire da quest’anno potremmo tornare a vedere un padrone di casa trionfare sotto l’Arco di Trionfo. Ma chi sarà il primo francese a vincere il Tour dopo Hinault nel 1985? Proviamo a vedere i principali candidati.

THIBAUT PINOT
Pro: il venticinquenne della FdJ.fr è uno dei migliori scalatori francesi e del pianeta, e quest’hanno ha già fatto vedere i suoi progressi a cronometro, vincendo anche il titolo nazionale. Dopo la conquista del podio finale e della maglia bianca nel 2014, sembra essere lui il favorito numero uno per rompere il digiuno francese al Tour. Per la prima volta potrà inoltre contare su una squadra tutta incentrata sulla sua leadership.
Contro: la formazione Fdj.fr non è abituata a correre per la conquista di un Grande Giro, ed i compagni di squadra potrebbero dimostrarsi non all’altezza. Pinot, inoltre, ha ancora un punto debole in discesa, anche se ha lavorato molto per superare i problemi psicologici che lo hanno condizionato in passato.

ROMAIN BARDET
Pro: anche Bardet ha fatto vedere grandi progressi sia in salita che a cronometro nelle ultime due stagioni, ed oramai ha acquisito l’esperienza di correre un Grande Giro da protagonista. L’Ag2r è una squadra di ottimi scalatori che può garantirgli tutti gli strumenti necessari per fare il salto di qualità.
Contro: coetaneo di Pinot, Bardet sembra al momento leggermente indietro rispetto all’amico-rivale. Sicuramente pericoloso quando lo strada inizia a salire, ha avuto difficoltà in passato a mantenere prestazioni alte per le tre settimane di corsa.

PIERRE ROLLAND
Pro: lo scalatore della Cannondale ha oramai l’esperienza e la maturità necessaria per cercare il grande risultato. Il passaggio ad una squadra sulla carta più competitiva dovrebbe agevolarlo nella corsa a questo obiettivo.
Contro: Rolland ha dimostrato in più occasioni di essere negato per le prove contro il tempo, e se vorrà puntare in alto dovrà fare un grande lavoro per colmare questa lacuna. Molti hanno inoltre l’impressione che Rolland sia in grado solo di essere un regolarista, senza mai trovare l’exploit.

WARREN BARGUIL
Pro: giovanissimo, Barguil si è messo in evidenza alla Vuelta 2013, vincendo due delle tappe più dure. Lo scalatore classe 1991 ha tutte le qualità necessarie per brillare in salita.
Contro: sebbene siano in molti a puntare su di lui, per ora questo corridore non ha ancora ottenuto un grande risultato finale in un Grande Giro. Vincere una tappa e vincere un Tour non è la stessa cosa, oltretutto è anche il meno esperto dei leader francesi sulle strade della Grande Boucle.

JEAN-CHRISTOPHE PÉRAUD
Pro: stando a quanto visto nell’edizione 2014 del Tour, l’ex biker è il più completo degli uomini di classifica tra i francesi. Dotato di grande resistenza in salita, il veterano dell’Ag2r eccelle sia nelle tappe più impervie che a cronometro.
Contro: il trentanovenne sembra aver raggiunto proprio nel 2014 l’apice della sua carriera su strada, ed ogni anno che passa diventerà più difficile ripetere quell’exploit. Salvo sorprese, il suo ruolo dovrebbe essere quello di gregario al servizio del giovane Bardet.

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Immagine: Fdj.fr (pagina Facebook)

giulio.chinappi@oasport.it

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