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Ciclismo

Giro d’Italia 2016, settima tappa: Sulmona-Foligno. Fuga o volata?

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La quiete dopo la tempesta, ma fino ad un certo punto, perchè potrebbe rivelarsi una tappa insidiosa. Dopo il primo arrivo in salita a Roccaraso, il Giro riparte da Sulmona per giungere a Foligno, bellissima città umbra della provincia di Perugia, dopo ben 210 km.

Dopo quasi 12 km inizia il primo gran premio della montagna di Popoli: da qui comincia un lungo tratto di saliscendi che portano la corsa da L’Aquila fino a Rieti. Arrivati in Umbria, a Terni ha inizio, al chilometro 154, il Valico della Somma, salita di 13 km al 3,4% con gli ultimi due chilometri che presentano pendenze dal 9 al 12%. Dalla Somma si scende transitando per Spoleto; dopo la discesa gli ultimi 25 km sono interamente pianeggianti.

Una tappa molto difficile da interpretare. Potrebbero esserci chance per i velocisti ma dovranno lottare per mantenere le prime posizioni del gruppo. Non sarà facile, infatti, arrivare a Foligno a causa di un percorso nervoso e difficile da controllare per i team degli sprinter più forti, e anche per le pendenze dure che presenta il tratto finale del Valico della Somma. Qui, infatti, gente come Kittel o Viviani potrebbe perdere contatto dal gruppo, e Greipel potrebbe approfittarne come a Benevento, specie se qualche squadra vorrà fare corsa dura. Una frazione a metà tra tappa per velocisti e classica, gli ultimi 30/35 km saranno decisivi. Come ieri, potrebbe arrivare al traguardo anche una fuga da lontano, se ben attrezzata e composta da atleti di spessore, come gli azzurri Moreno Moser e Alessandro De Marchi, ad esempio.

Foto: Giro d’Italia 2016

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