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Canottaggio, Elia Luini: “Allenamento dell’Italia come Windows 95. Stufo di farmi prendere in giro”

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Elia Luini ha detto basta: è ufficiale l’addio alla nazionale di canottaggio da parte del 37enne lombardo, che ora dovrebbe lanciarsi in politica nella lista civica che sosterrà Davide Galimberti (candidato come sindaco a Varese per il centro-sinistra).

Medaglia d’argento nel doppio pesi leggeri alle Olimpiadi di Sydney 2000 con Leonardo Pettinari, l’ormai ex-canottiere si è sfogato contro staff tecnico e Federazione in un’intervista rilasciata a canottaggiomania: “Avevo un’ottima considerazione relativamente alla nuova area tecnica, ritenendo che gli attuali allenatori, assieme al dottor La Mura, potessero costituire un valore aggiunto per noi atleti. Invece La Mura non è quasi mai presente in occasione dei raduni e ha affidato la squadra a semplici esecutori dei suoi programmi, non a figure tecniche capaci di personalizzare gli allenamenti a seconda delle reali esigenze. Allenatori ritornati in auge a distanza di anni che però non si sono resi conti che il canottaggio si è evoluto in loro assenza. A differenza di nazioni che sono all’avanguardia sotto il profilo dei sistemi di allenamento e delle tecnologie, è come se noi girassimo ancora con Windows 95“.

Parole pesantissime, cui si aggiunge una critica alla mancanza di grandi risultati negli ultimi anni nei pesi leggerii: “Zero medaglie ad Aiguebelette, zero medaglie ai Mondiali nell’intero quadriennio in barca olimpica. E’ poi difficile che a volte non si facciano due pesi e due misure, o che anche involontariamente non esistano favoritismi, in una realtà dove i tecnici responsabili dei gruppi sportivi militari hanno anche ruolo di coordinamento o comunque importante collaborazione nei settori olimpici“.

Non manca neppure una stoccata a Vincenzo Abbagnale, figlio del presidente federale in attesa di sentenza per aver saltato tre controlli anti-doping: “Vincenzo Abbagnale, dopo aver saltato tre volte i controlli anti-doping, il figlio del Presidente, in attesa di giudizio, è ancora in Nazionale e partecipa regolarmente ai raduni federali“.

Infine Luini spiega la decisione di dire addio al canottaggio: “Ho capito che per me ormai non c’era più spazio. In Federazione mi troverebbero da ridire sul peso, sul mio modo di vogare. Ho quindi preferito scegliere di non essere preso in giro”.

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federico.militello@oasport.it

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