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Volley, pre-olimpico Ankara: l’Italia cede 3-1 alla Russia. Azzurre con le spalle al muro

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Inizia con una sconfitta il pre-olimpico di volley femminile per l’Italia. Ad Ankara le azzurre si arrendono 3-1 alla Russia (16-25, 25-23, 19-25, 21-25) ed ora saranno obbligate a cogliere due vittorie con Belgio e Polonia per accedere in semifinale e continuare a rincorrere l’obiettivo a cinque cerchi.

Una selezione tricolore, a dispetto del secondo parziale vinto, mai davvero in partita, tramortita da un’avversaria apparsa nettamente superiore in tutti i fondamentali. Troppe le lacune evidenziate dall’Italia, oltretutto con il ct Marco Bonitta apparso a tratti in confusione. Ricezione e attacco le lacune principali, ma non hanno funzionato neppure il servizio e le fasi di rigiocata. Una squadra apparsa addirittura involuta anche rispetto all’ultimo, deludente Europeo, chiuso al settimo posto. Salire sul podio di questo pre-olimpico sarà un’impresa ardua.

Nel primo parziale la Russia scappa sul 10-5. Le azzurre reagiscono e, trascinate dai muri di Cristina Chirichella, risalgono sul 12-12. Qui si spegne la luce. Lucia Bosetti, Antonella Del Core e Nadia Centoni faticano terribilmente contro il muro dell’Est Europa e le avversarie piazzano un nocivo break di 8-1 che taglia le gambe.

L’inerzia cambia leggermente nel secondo parziale. La compagine del Bel Paese, sotto 10-6, riesce a risalire e giocarsi il set punto a punto. Viene fuori tutta l’esperienza di Del Core, preziosissima con i suoi mani-fuori con il muro avversario. Un errore in ricezione della Russia regala il 25-23 alla nostra Nazionale. Ma è il pareggio resta una mera illusione.

Nella terza frazione si ripete il copione del primo parziale. La Russia va a segno con irrisoria facilità grazie agli attacchi letali di Nataliia Obmochaeva e Tatiana Kosheleva, mentre Bonitta non sa più che pesci prendere: nessuna tra Centoni, Diouf, Del Core e Bosetti riesce a fornire garanzie. Non c’è storia, le rivali acquisiscono rapidamente un cospicuo margine di vantaggio e chiudono sul 25-19.

Nel quarto set Bonitta si gioca il tutto per tutto con le giovani: dentro Orro, Egonu e Danesi (Chirichella ancora non al meglio dopo l’infortunio), in pratica tutte le ragazze del Club Italia a disposizione. L’unica apparsa pronta per questi livelli è stata Paola Egonu, la migliore in campo. La 17enne ha attaccato senza paura, andando a segno con continuità e non dimostrando alcun timore reverenziale. L’impressione è che d’ora in poi la selezione tricolore non possa fare a meno di questa giovane schiacciatrice. Malgrado un’ottima Egonu, tuttavia, l’Italia non riesce a contrastare la Russia. Diouf murata a ripetizione, ricezione balbettante ed un servizio troppo ‘morbido’ portano le rivali sul 23-16, prima del definitivo 25-21.

Con due fuoriclasse assolute come Kosheleva e Obmochaeva, autrici rispettivamente di 20 e 18 punti, la Russia ha palesato una forza d’urto inarrestabile per l’Italia attuale. Nessuna azzurra è riuscita a raggiungere la doppia cifra, a testimonianza della grande fatica di un attacco che preoccupa anche in vista di Belgio e Polonia. Ora l’Italia è con le spalle al muro. Le prossime avversarie, pur inferiori sulla carta, non andranno assolutamente sottovalutate, oltretutto con una posta in palio altissima. La sensazione è che l’Italia vista oggi farà fatica contro chiunque. Serve cambiare passo per arrampicarsi sull’irto Everest chiamato Rio 2016.

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federico.militello@oasport.it

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