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MotoGP, GP Valencia 2015. Valentino Rossi: attaccare, rimontare e sperare. Lotta contro l’impossibile

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E’ un’impresa impossibile, pressoché utopistica ed irrealizzabile. Valentino Rossi scatterà dall’ultima posizione nel GP di Valencia, ventiseiesimo. Dovrà sorpassarne ventiquattro per chiudere secondo ed essere certo di aggiudicarsi il Mondiale. Probabilmente servirà proprio la piazza d’onore (clicca qui per tutte le combinazioni): Jorge Lorenzo scatterà davanti a tutti ed ha mostrato durante le prove un passo gara superiore a chiunque, candidandosi al ruolo di grande favorito per la vittoria.

Al 36enne di Tavullia (ed a tutti noi) sarebbe piaciuto potersi giocare la gara più importante della carriera ad armi pari con il 28enne maiorchino. Così non sarà e questo Campionato, purtroppo, terminerà senza un vero e proprio corpo a corpo tra i due contendenti.

Malgrado la classifica veda il Dottore avanti di 7 punti, il vero padrone del proprio destino è solo Lorenzo. Lo spagnolo sembra vivere uno di quei fine settimana in cui è inattaccabile, quando trova il feeling perfetto sin dal venerdì, per poi dominare le qualifiche ed andare in fuga in gara sin dai primi giri. E’ accaduto due volte in questa stagione, a Barcellona e Brno. Esistono i prodromi perché si ripeta anche domani. Gli unici che possono provare ad impensierirlo sono i connazionali della Honda Marc Marquez e Daniel Pedrosa, ma per farlo dovranno limitare i danni soprattutto nelle prime battute, quando Lorenzo metterà in atto sin da subito un ritmo indemoniato.

E Valentino? Per lui esiste una sola ricetta: attaccare, rimontare e sperare. Il nove volte iridato si trova nella condizione di non aver più nulla da perdere. Dovrà rischiare, dare il tutto per tutto. Il passo gara del marchigiano è importante, tale da spingerlo forse fino ad una possibile quarta posizione. Ma, anche una volta raggiunta (sarebbe già un’impresa memorabile), il tempo perso per la rimonta avrà creato un gap incolmabile dal trio spagnolo di testa.

A cosa aggrapparsi dunque? Sembrerà paradossale, ma Rossi deve sperare in una difficilissima doppietta da parte della Honda. Nelle ultime due volte in cui è partito dalla pole, inoltre, Lorenzo non ha mai vinto: a Misano si è ritirato, mentre a Motegi ha chiuso terzo. Entrambe le ipotesi sarebbero più che gradite per il 46.

In sintesi: anche una rimonta leggendaria, magari culminata da un posto sul podio, potrebbe rivelarsi vana. Rossi non ha altra scelta che provarci fino alla fine, con orgoglio e senza rimpianti. La ‘remuntada’ rappresenta la condicio sine qua non per continuare a sperare di capovolgere un fato saldamente nelle mani di Lorenzo.

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federico.militello@oasport.it

 

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