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Atletica, Mondiali 2015 – Pryce Reginetta di velocità! Lavillenie, che maledizione! Kemboi, il più forte di sempre

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Terza giornata di gare ai Mondiali 2015 di atletica leggera a Pechino (Cina). Cinque titoli in palio, tante sorprese, conferme e grandi prestazioni.

 

100 METRI (femminile) – Finale:

Con una facilità disarmante e senza la sfida che si attendeva alla vigilia, Shelly-Ann Fraser-Pryce si conferma la donna più veloce della Terra e la Reginetta indiscussa della specialità più affascinante. La giamaicana conquista il terzo titolo iridato sulla distanza, il sesto assoluto, l’ottava medaglia ai Mondiali.

La Fraser torna a vincere nello Stadio che le regalò l’apoteosi olimpica nel 2008 (poi bissata a Londra 2012), confermandosi come uno dei talenti più cristallini e vincenti dell’atletica contemporanea. La piccola isola caraibica ribadisce i due titoli più prestigiosi del circuito dopo l’impresa di Usain Bolt.

La 28enne è partita rapidissima, chiudendo la sua fatica in un interessante 10.76 (seconda prestazione mondiale dell’anno alle spalle del suo 10.74) ma è stata davvero sbalorditiva la rimonta di una scatenata Dafne Schippers. L’olandese di razza caucasica, Campionessa d’Europa in carica e fino a due stagioni fa fortissima eptathleta, ha sfruttato la sua rinomata progressione per rimontare spingendosi fino a un immenso 10.81 (record nazionale, a otto centesimi dal record europeo della Arron vecchio di 17 anni): medaglia d’argento, primo podio iridato della carriera a 23 anni.

Medaglia di bronzo per la statunitense Tori Bowie (10.86) che aveva impressionato nei turni eliminatori ma che non è riuscita a ripetersi in finale. Beffata comunque l’altra giamaicana Veronica Campbell-Brown (quarta in 10.91), sprofondata la Okagbare (11.02).

 

SALTO CON L’ASTA (maschile) – Finale:

La maledizione continua! Il Campione indiscusso dell’asta, già primatista mondiale e riconosciuto universalmente come il miglior rappresentante della disciplina nel post Bubka, fallisce ancora l’assalto al titolo mondiale!

Per la quarta volta Renaud Lavillenie non riesce a mettersi al collo l’agognato oro iridato: sale ancora una volta sul podio, ma intasca solo un’amarissima medaglia di bronzo in coabitazione con i polacchi Pawel Wojciechowski e Piotr Lisek. Dopo aver centrato 5.80 al primo tentativo, il francese ha commesso tre nulli a quota 5.90 e addio sogni di gloria. Per lui che è avvezzo a volare oltre i sei metri…

Il nuovo Campione del Mondo è a sorpresa il canadese Shawnacy Campbell Barber, classe 1994, sbucato fuori solo durante questa stagione vincendo i Giochi PanAmericani e balzando a 5.93. Il nordamericano si rende protagonista di un percorso netto e salta 5.90 al primo tentativo. Sogna a occhi aperti quando sbagliano Lavillenie e i polacchi, Holzdeppe è a due nulli ma infila la terza.

Si passa a 6.00 metri, la quota d’eccellenza, il club superato da pochi. Il Campione del Mondo in carica, colui che beffò Lavillenie a Mosca, non riesce a scavalcarla. Solo argento per il tedesco, festa sfrenata per un incredulo Barber (per la cronaca tre nulli anche per lui ai sei metri).

 

3000 METRI SIEPI (maschile) – Finale:

Senza se e senza ma Ezekiel Kemboi può essere considerato come uno dei più grandi siepisti della storia dell’atletica leggera. Il kenyota conquista il quarto titolo mondiale consecutivo a cui si aggiunge l’oro olimpico: da Berlino 2009 la specialità porta solo il suo nome.

A Pechino, nello stadio in cui concluse al settimo posto le Olimpiadi 2008, si rende protagonista di un assolo di primissima classe chiudendo in 8:11.28. Trionfo assoluto del Kenya che piazza quattro atleti nelle prime quattro posizioni: la scuola della specialità è sugli altipiani.

Medaglia d’argento per Conseslus Kipruto che aveva fatto gara di testa (8:12.38) nei primi 2000 metri precedendo sul finale Brimin Kiprop Kipruto (8:12.54) e Jairus Kipchoge Birech (8:12.62).

 

10000 METRI (femminile) – Finale:

Il grande ritorno di Vivian Cheruiyot! Dopo aver dominato i Mondiali 2011 (doppietta 5000m-10000m) la kenyota ritrova il successo sulla distanza più lunga in pista, trionfando in 31:41.31. Alle sue spalle l’etiope Gelete Burka (31:44.77), meravigliosa terza la statunitense Emily Infeld (31:43.49) per un pubblico così vario e quasi sorprendente che ha visto giù Kypyego, Flanagan, Heroye, tutte accreditate della grande prestazione.

 

SALTO TRIPLO (femminile) – Finale:

Caterine Ibarguen si conferma sul tetto del Mondo dopo il trionfo di Mosca 2013 e conquista la sua terza medaglia iridata considerando anche il bronzo di Daegu 2011. La colombiana si mette subito al comando al secondo tentativo quando con un eccellente 14.80 risponde al 14.78 della Knyazyeva-Minenko.

La 31enne si migliora ulteriormente alla quarta prova (14.90) e non ce n’è più per nessuna. Anche perché a sorpresa manca l’attesa sfida con Olha Saladuha ed Ekaterina Koneva, letteralmente sprofondate e incappate nella classica giornata no: l’ucraina è sesta in 14.41, la russa è settima con 14.37.

L’argento va al collo della meravigliosa israeliana Hanna Knyazyeva-Minenko (14.78, record nazionale) mentre il bronzo è tutto per la kazaka Olga Rypakova grazie a un ultimo balzo superlativo (14.77) con cui scavalca la sfortunata Gabriela Petrova.

 

400 METRI (maschile) – Semifinali:

Dopo i botti delle batterie, la situazione si placa ma i big si rispondono a distanza. Il migliore è il botswano Isaac Makwala (44.11), ottimo il Campione Olimpico Kirani James (44.16), promosso il sudafricano Wayde Van Niekerk (44.31) che sconfigge il favorito LaShawn Merritt (44.34).

Dopo il clamoroso sub 44’’ del turno eliminatorio, l’arabo Yousef Masrahi corre sul piede del 44.40 nella serie di Makwala e passa il turno. Record nazionale del dominicano Luguelin Santos (44.26 alle spalle di James) che sarà da tenere d’occhio. Ripescati per la finale il britannico Rabah Yousif (44.54, personale) e il trinidegno Machel Cedenio (44.64).

 

400 METRI OSTACOLI (femminile) – Semifinali:

Nessun problema per le big. L’icona Zuzana Hejnova ha realizzato il miglior tempo (54.24), molto bene anche la statunitense Cassandra Tate (54.33), mentre sorprende la danese Sara Slott Petersen che vince la propria serie (54.34) che sconfigge la giamaicana Kaliese Spencer (54.45) tra le favorite per le medaglie. Faticano più del previsto la britannica Eilidh Child (54.80) e la statunitense Shamier Little (54.86) che devono ricorrere al ripescaggio. In finale anche la sudafricana Wenda Nel (54.63) e la giamaicana Janieve Russell (54.78).

 

TIRO DEL GIAVELLOTTO (maschile) – Qualificazione:

Eliminato il Campione Olimpico Keshorn Walcott, tutti gli altri big non deludono. Norma di qualifica per il kenyota Julius Yego (84.46), l’icona Vitezslav Vesely (83.63), il monumento Tero Pitkamaki (83.43), l’egiziano Ihab El Sayed (82.85). La miglior misura è però del tedesco Andreas Hofmann (86.14) che precede il giapponese Ryohei Arai (84.66). In Finale anche l’argentino Braian Toledo (83.32), il tedesco Thomas Roehler (83.23), il finlandese Antti Ruuskanen (82.20), lo svedese Kim Amb (81.63), l’estone Risto Matas (81.56), il tedesco Johannes Vetter (80.86).

 

3 Commenti

1 Commento

  1. alebi

    25 Agosto 2015 at 08:43

    A onor del vero i 100 sono sempre stati la prima gara veloce in programma, questo perchè poi spesso si tratta degli stessi atleti che si cimentano anche nei 200 e nella 4×100 e quindi sarebbe assurdo svolgere prima le batterie e finali di quest’altre due gare, togliendo energia per la “finale delle finali” (che poi tutta sta passione per i 100… va bene solo per chi ama l’atletica mordi e fuggi).

    Sulla maratona corcordo troppo. Primo perchè si è svolta lo stesso giorno dei 10mila togliendo la possibilità, a chi voleva, di correre entrambe le prove. E secondo perchè ci sono lunedì, martedì, mercoledì e giovedì senza gare su strada, perciò si trovava comodamente lo spazio per inserirla più avanti (o magari scambiarla con la maratona femminile che si correrà nella giornata conclusiva, “onore” che solitamente spetta alla gara maschile).
    Altro errore di programma è la troppa vicinanza (un’ora!) tra semifinale dei 200 femminili e finale dei 400 femminili, cosa che ha portato la Felix a dover rinunciare ad una delle sue gare.
    Si dice che il programma sarà lo stesso ripetuto alle Olimpiadi e questo mi delude un po’.. anche se almeno per quanto riguarda il problema della Felix sembra che il CIO voglia intervenire (e sarebbe il minimo! l’atletica è piena di icone, non solo Bolt, che vanno rispettate allo stesso modo).
    E a proposito di rispetto, la progressione dell’asta, come dice anche ale sandro, è una vera mancanza di rispetto per gli atleti della disciplina. Dicono che l’hanno fatto per fare in modo che i 100 femminili non avessero “disturbi di alcun tipo”. Questa, sinceramente, è una deriva che l’atletica non deve prendere e al diavolo le necessità delle televisioni!

    Questi mondiali stanno evidenziando in molte discipline un valore medio altissimo (si vede che siamo nell’anno preolimpico). La stessa gara di asta maschile ha visto una qualificazione a 5.70 superata dalla bellezza di 16 atleti e una finale con due atleti oltre i 5.90. Forse passa inosservato, ma questa è “roba” da tempi di Bubka, visto che spesso si mitizza il passato.
    Non parliamo della velocità con i già citati 400maschili e una gara di 100maschili dove si rischiava di stare fuori dalla finale pur avendo corso sotto i 10 secondi! Il peso poi, dove si attendeva una sicura sfida a due e invece si sono intromessi con merito Richards e Walsh che a momenti mi buttavano fuori Davidone dal podio 😀 Ma niente scoraggia il “re dei competitors”, l’uomo degli ultimi lanci, che non avrà vinto ma anche questa volta non ha smentito la sua anima grintosa.
    Queste sono tutte gare che andrebbero vissute con la stessa attenzione mediatica con cui si vive ogni istante in pista di Bolt, altrimenti si riduce appunto tutta la bellezza dell’atletica a quei 10 secondi scarsi, buoni solo per chi non ha tempo da perdere, e poi una volta uscito di scena il personaggio che cosa ti rimane? Secondo me tutta questa iper-attenzione su di lui alla lunga ri rivelerà controproducente per la diffusione stessa di questo sport, perchè se non fai appassionare lo spettatore “distratto” anche a tutto il resto, poi non ti assicuri lo spettatore per le competizioni future.

    Comunque, tornando alle gare, l’unica disciplina che non sembra proprio decollare sono i due 400 ostacoli, dove si fa fatica a scendere sotto i 48 o sotto i 53. Soprattutto si evidenzia una débacle incredibile in casa USA, dove partivano tutti (uomini e donne) con i favori del pronostico, si ipotizzava addirittura uno sweep… E invece a sto punto, chissà che sul podio non ci finiscano keniani al maschile e un bel po’ di Europa al femminile.

    Finisco col dire, occhio alla Schippers sui 200! Quando si mette in moto sul lanciato è a dir poco devastante!! Sono convinta che se avessero corso i 110 metri avrebbe vinto lei… Questo sì che sarebbe un bello spot per l’atletica. Ops… stiamo forse già pompando il personaggio per il futuro post-Bolt? XD

  2. Luca46

    24 Agosto 2015 at 17:00

    Sono felice per Bolt che ha vinto nonostante abbiamo tentato di tagliarlo fuori lui e la Giamaica.
    Anche se la gara l’ha persa Gatlin tradito dalla tensione.
    Schipper stratosferica, erano 10 anni che un europea non saliva sul podio ai mondiali.
    Sarò criticato ma mi fa piacere che Lavillenie abbia mancato il titolo iridato. Mi sta antipatico per il fatto che si
    continua a paragonarlo a Bubka quando c’è differenza come il nero ed il bianco (ovviamente a mio parere).
    Per gli azzurri a parte la maratona un disastro. C’è da sperare nell’alto ma temo che sarà una gara troppo difficile per i nostri anche perchè la pressione è alta soprattutto visti i pessimi risultati sin qui ottenuti.
    Non mi è piaciuta l’idea di inserire maratona e 100 ad inizio competizione.

  3. ale sandro

    24 Agosto 2015 at 16:11

    Devo dire di aver assistito a due belle serate (pomeriggi per noi) di atletica, tra duelli con colpo di scena finale (Bolt fenomenale che da killer non sbaglia nulla pur non avendo una condizione migliore di Gatlin) , duelli rusticani con outsider di mezzo (Kovacs che batte Storl e non erano nemmeno in testa prima delle ultime serie di lanci, o Lavillenie all’ennesima “maledizione mondiale” e il canadese fantastico all’oro), la conferma delle semifinali dei 400 e degli 800 che saranno dei garoni in finale, dove magari non si farà il tempone ma ci sarà grande lotta. In mezzo anche qualche pecca organizzativa/o dei giudici di gara , come una progressione del salto con l’asta a dir poco discutibile. Kemboi e Fraser fenomeni , con un’adorabile Schippers che è vicina. Per chi è appassionato di questo sport non c’è stato da annoiarsi , insomma.
    Per chi segue la causa azzurra…consiglierei le registrazioni dei mondiali di nuoto , visto lo stato di altri sport ,come abbiamo visto in questi giorni 😀 O magari qualche vecchio filmato di quando c’erano eccellenze di livello internazionale in periodi e settori differenti l’uno dall’altro. Con grande fatica il primo passaggio del turno della Grenot. Caro tricolore a venerdì ,giornata campale.

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