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Atletica, Mondiali 2015 – Alto, oro allo spareggio. Dibaba niente doppietta. Kiprop tris da leggenda. Kenya vince il medagliere!

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Si sono conclusi i Mondiali 2015 di atletica leggera allo Stadio Olimpico di Pechino (Cina). Il Kenya ha vinto il medagliere (7 ori, 6 argenti, 3 bronzi) precedendo la Giamaica (7, 2, 3) e i delusi USA (6, 6, 6) che pagano a caro prezzo l’inattesa sconfitta nella staffetta 4x400m femminile.

Ben 43 Nazioni hanno conquistato una medaglia (ben 19 almeno una d’oro). Tra queste non c’è una deludentissima e vergognosa Italia, ai minimi storici.

Gli USA si consolano con la vittoria della classifica a punti (214) davanti a Kenya (173) e Giamaica (132). Italia ferma a 11 punti che valgono solo un mesto 32esimo posto.

 

SALTO IN ALTO (maschile) – Finale:

Un finale non sbalorditiva sotto il profilo tecnico (complice anche la pioggia) ma davvero palpitante e intensa per le emozioni regalate. Tre atlete hanno realizzato percorso netto fino a 2.33, poi commettono tre nulli a quota 2.36 e allora devono spareggiare per decidere al collo di chi finirà la medaglia d’oro.

Derek Drouin, Bohdan Bondarenko e Guowei Zhang si danno nuovamente battaglia alla misura che li ha beffati. Arriva un nuovo errore per tutti e dunque si scende a 2.34.

Il canadese la scavalca e mette in ginocchio il cinese e l’ucraino Campione del Mondo che si devono accontentare della medaglia d’argento. Vittoria inattesa per Drouin, 25enne di Sarnia, reduce da un’eccellente stagione e che lo scorso anno aveva toccato anche quota 2.40. Bondarenko sale nuovamente sul podio iridato ma non riesce a confermare il titolo di Mosca 2013, l’eroe nazionale cinese esalta il suo pubblico e conferma quanto di buono fatto vedere nei mesi passati.

Solo quarto Mutaz Essa Barshim. Il qatarini, primatista mondiale stagionale (2.41) ma in crisi nell’ultimo periodo, sale sì 2.33 alla prima proprio come i tre atleti a podio ma paga a caro prezzo un errore a 2.29. Ottavo posto per l’italiano Gianmarco Tamberi (2.25 poi tre nulli a 2.29) in coabitazione con lo statunitense Erik Kynard che non ha reso quanto ci si aspettava.

 

1500 METRI (maschile) – Finale:

Asbel Kiprop è entrato nella storia dell’atletica leggera. Sul miglio chilometrico il kenyota conquista il suo terzo titolo mondiale consecutivo e lo fa nello stesso stadio dove si incoronò Campione Olimpico nel 2008. Il 26enne è davvero il dominatore incontrastato della specialità e oggi ha meritato il successo (3:34:40) controllando gli avversari sulla retta finale. Il volatone conclusivo premia anche l’altro keniano Elijah Motonei Manangoi (3:34.63) e il marocchino Abdalaati Iguider (3:34.67).

 

TIRO DEL GIAVELLOTTO (femminile) – Finale:

Arriva il colpaccio che non ti attendi. Kathrina Molitor, già sorprendente terza dopo cinque rotazioni, piazza una spallata inattesa a 67.69 all’ultimo assalto e si laurea Campionessa del Mondo. La quasi 32enne tedesca non aveva mai conquistato una medaglia internazionale, raccogliendo una sfilza di piazzamenti tra Olimpiadi e Mondiali ma mai capace di salire sul podio.

La ragazza di Bedburg, che ha così realizzato la miglior prestazione mondiale stagionale, ha scavalcato all’ultimo la cinese Huihui Lyu che stava facendo sognare il suo pubblico (66.12, record asiatico). Completa il podio la sudafricana Sunette Viljoen (65.79), protagonista di una stagione da urlo ma incapace di festeggiare quando davvero contava.

Clamorosa eliminazione dell’icona Barbora Spotakova dopo tre tentativi (non entra nemmeno tra le migliori otto, chiuderà al nono posto in 60.08), solo quarta l’altra favorita Christina Obergfoell (64.61) e decima Linda Stahl (59.88) ma la Germania fa comunque festa.

 

5000 METRI (femminile) – Finale:

Non riesce la leggendaria accoppiata 1500m-5000m a Genzebe Dibaba. La primatista mondiale del miglio metrico accusa le fatiche di una lunghissima settimana e deve dire addio ai sogni di gloria.

L’etiope, infatti, va via in coppia alla connazionale Almaz Ayana, primatista mondiale stagionale e sua rivale più accreditata. A tre giri dal termine la Ayana toglie gli indugi e cerca l’allungo, la Dibaba è sulle gambe e non ne ha più per rispondere. Sarà un assolo trionfale per la quasi 24enne che realizza anche il record dei campionati (14:26.83) e sale nuovamente sul podio iridato dopo il bronzo del 2013. Aveva già sconfitto la Dibaba ma non in un’occasione così importante.

La Dibaba è anche disattenta perché sulla retta finale si fa scavalcare dall’altra etiope Senbere Teferi (14:44.07) e conclude solo al terzo posto (14:44.14).

 

4×400 METRI (maschile) – Finale:

LaShawn Merritt, con un finale di ultima frazione davvero eccellente, va a sopire il tentativo d’attacco di Francis e conduce gli USA a una meritata vittoria (2:57.82, miglior prestazione mondiale stagionale).

Medaglia d’argento per l’ottimo Trinidad&Tobago (2:58.20, record nazionale) bronzo per la Gran Bretagna (2:58.21) che beffa al photofinish la Giamaica (2:58.51, la sparata di Francis non ha prodotto il risultato sperato).

 

4×400 METRI (femminile) – Finale:

La gara che non permette agli USA di vincere il medagliere di questa Mondiali. Francesca McCorory ha in mano la gara, ma sul rettilineo finale si pianta letteralmente. Un gioco da ragazzi per Novlene Williams-Mills che la scavalca in scioltezza e porta la Giamaica al trionfo (3:19.13) davanti proprio alle statunitensi (3:19.44) di Allyson Felix che voleva la doppietta dopo il trionfo nella prova individuale. Completa il podio la Gran Bretagna (3:23.62).

 

4 Commenti

1 Commento

  1. alebi

    30 Agosto 2015 at 15:53

    Mondiale strepitoso in termini di risultati e di crescita mondiale delle nazioni.

    Due paesi su tutti: il Kenia, che sta uscendo dall’ottica del “siamo capaci di vincere solo il mezzofondo” (e che ha fatto i campionati nazionali tra le ultime nazioni al mondo, quasi a ridosso dei mondiali) ed il Canada, che ha saputo mettere in campo una squadra competitiva due volte, riconfermando gli ottimi risultati dei PanAm svolti in casa (alla faccia di chi dice dei due picchi di forma ravvicinati impossibili).

    Tra le gare difficile scegliere ma i 400 maschili entrano di diritto nella mia personalissima classifica (che vede sempre in testa gli 800 di Londra *-* ). Certo che in alcuni contesti sembrava di essere tornati indietro almeno agli anni ’90, ad un’atletica che onestamente non credo fosse tutta frutto di talento. (Ora il doping sembra dilagare, ma solo perchè se ne parla molto di più e si fanno molte più indagini e c’è molta più coscienza della questione).

    Tra le prestazioni il duo Schippers-Thompson sui 200 metri. Cioè abbiamo atteso 28 anni per vedere battere uno dei record “impossibili” degli anni ’80 e ci ritroviamo in un colpo solo ben due atlete che l’hanno fatto! Non so veramente cosa può aver pensato la giamaicana quando si è vista sconfitta con un tempo del genere!

    Si potrebbe fare un elenco lungo da qui fino all’estate prossima su quante cose belle abbiamo visto. E’ stato il mondiale più bello della storia!

    E ora la domanda sorge spontanea… Ma a Rio che ci attende? *suspence* 😀

    • ale sandro

      30 Agosto 2015 at 16:22

      I 400 maschili , il decathlon col record di Eaton, il triplo, i 200 femminili sono forse le gare che mi hanno appassionato di più, ma ce ne sono state tante altre di grandissimo livello che ora non ricordo. Ne ricordo anche altre edizioni super ,ma quella è colpa della carta d’identità. Comunque mi accontenterei anche solo di vedere anche a Rio ,grandi prestazioni in queste gare citate. Sono sicuro invece che ne vedrò anche altre, ho visto un certo risveglio in alcune specialità, sebbene non abbia idea di come siano le condizioni ad esempio delle pedane.

  2. Fabio90

    30 Agosto 2015 at 15:32

    Un mondiale che rimarrà nella storia..perche escluso due anni fa dove a vincere il medagliere fu la russia..se non ricordo male è stato sempre vinto dagli stati uniti e comunque sicuramente mai dal kenya

    • ale sandro

      30 Agosto 2015 at 15:36

      Germania Est vinse prime due edizioni, Russia anche nel 2001. Forse gli Usa per la prima volta nè primi nè secondi, prima volta del Kenya. Gran mondiale in ogni caso

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