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Ciclismo

Reverberi sul futuro di Pellizzari: “Ha di sicuro stoffa. Lo perderemo, spero che nel World Tour abbia i suoi spazi”

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Pellizzari
Pellizzari / Lapresse

Giulio Pellizzari rappresenta uno dei giovani talenti più interessanti in prospettiva per il ciclismo su strada italiano, soprattutto nell’ottica della grandi corse a tappe. Il ventenne marchigiano, al suo primo Giro d’Italia in carriera, si è tolto la soddisfazione di arrivare secondo nell’arrivo in salita del Monte Pana arrendendosi di fatto solamente al dominatore assoluto Tadej Pogacar.

Roberto Reverberi, direttore sportivo della VF Group Bardiani CSF Faizanè, ha tracciato un bilancio provvisorio della prima esperienza del corridore azzurro al Giro: “È partito alla grande nella prima tappa a Torino, poi ha avuto qualche problema fisico che si è portato dietro per una settimana. Eravamo quasi arrivati al punto di doverlo mandare a casa. Poi c’è stata la crono, il giorno di riposo, ed è riuscito ad uscire da questa situazione rimettendosi in senso. Nonostante la poca esperienza, perché non aveva mai fatto un Grande Giro e ha grossi margini di miglioramento, ha un grande potenziale ed una grinta incredibile visto che lo vediamo sempre lottare con i migliori. L’altro giorno ha fatto quell’azione cercando di anticipare gli ultimi 2 km della salita finale sul Monte Pana: nonostante l’abbia attaccata con 25″ di vantaggio, è comunque arrivato vicinissimo a Pogacar“.

Pellizzari sta entusiasmando i tifosi italiani? Il compito della nostra squadra è questo, da sempre.  È una squadra che ha oltre 40 anni e ha sempre sfornato giovani corridori forti. Ricordiamo Colbrelli, Ciccone e andando più indietro Petacchi, Modolo, Battaglin e tanti altri. Ovviamente fanno il loro percorso di 3-4 anni con noi e poi vanno in squadre maggiori quando è il momento, contrariamente a quelli che scelgono subito i team World Tour e magari si perdono, perché in quei contesti devono aiutare per forza i capitani“, aggiunge Reverberi nelle dichiarazioni raccolte da Tina Ruggeri di InBici.

Sulla possibilità di perdere Pellizzari nel 2025:È molto probabile. Avevamo un accordo di 3 anni, ha fatto due stagioni con noi partecipando a gare internazionali U23 e al Tour des Alpes l’anno scorso come prima esperienza. Si vede che ha la stoffa del corridore. Ha grossi margini, non ci vuole fretta. Non so in che squadra andrà nel 2025 ma spero per lui che gli diano spazio, perché ha grandi doti e margini di crescita. È ancora un ragazzino, nonostante tutto però ha un gran carattere e non sente la tensione della corsa. È molto spavaldo, a volte bisogna anche frenarlo. Credo che vedremo in futuro un gran corridore per l’Italia“.

Sulla situazione attuale dei giovani azzurri: Gli italiani buoni ci sono, ma è chiaro che bisogna dargli tempo. Non tutti diventano campioni a 19-20 anni come i fenomeni che abbiamo visto ultimamente. Lo stesso Nibali è diventano Nibali a 25 anni, Tiberi sta cominciando a far vedere delle cose dopo quattro anni. Ci sono ragazzi che hanno bisogno di un tempo di maturazione diverso, facendo un gradino alla volta, altrimenti si rischia di bruciarli“.